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Sicurezza sul lavoro: l’emergenza irrisolta

Sicurezza sul lavoro: l’emergenza irrisolta

Inail: infortuni in crescita nel tragitto da casa. “Edilizia maglia nera, sempre più stranieri che non parlano italiano e con comprendono cosa fare per la sicurezza”, dice la Cgil. L’ispettore del lavoro: “Siamo pochi”


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

I recenti dati sugli infortuni sul lavoro pubblicati dall’Inail confermano una realtà cupa: nel 2024 gli incidenti registrati sono stati 589.571, in aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Con un bilancio di 1.077 vittime, anche il numero di morti è cresciuto: 4,7% in più rispetto al 2023. E dietro ai numeri ci sono storie reali, come quella di Ramadan Ramizi: 28 anni, due figli piccoli e due stampelle, un aiuto necessario da quando un incidente sul lavoro gli è costato una gamba  

di Angela Gennaro e Veronica Sauchelli


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“Se non fosse per mia moglie e i miei figli che mi danno coraggio non lo so…”, ammette Ramadan Ramizi. Non ha neanche 30 anni, ha due figli piccoli, e da settembre può muoversi solo grazie all’aiuto delle stampelle. Ha perso una gamba perché è stato investito da un collega mentre effettuava un’operazione di carico in un cantiere stradale a Roma. 

“I dati sono preoccupanti”, chiosa all’ANSA Fabrizio D’Ascenzo, presidente dell’Inail. La nota timidamente positiva è che si registra un lieve calo degli infortuni in occasione di lavoro ma, aggiunge D’Ascenzo, “dall’altro lato aumentano quelli in itinere, ossia quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro o per chi lavora su mezzi di trasporto”. 

 

"La notte non dormo, quando chiudo gli occhi rivivo l'incidente"

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Gli incidenti in itinere

Un aspetto, chiarisce il presidente dell'Inail, che va comunque interpretato. “Moltissimi Paesi europei non considerano come infortuni coperti da assicurazione pubblica quelli in itinere, come fa invece il nostro sistema. Quindi, e lo dico con molto orgoglio, il nostro è un sistema estremamente completo dal punto di vista assicurativo perché tutela il lavoratore dal momento in cui esce da casa sino al momento in cui vi rientra, a differenza di molti altri Paesi europei”. 

“Anche il 2024 è un anno nero, quando si parla di infortuni e morti sul lavoro”, conferma Ermira Behri, sindacalista, dagli uffici romani della Cgil. “I maggiormente colpiti sono i lavoratori più fragili: da un lato ci sono i giovanissimi e dall’altro gli anziani, con un aumento degli incidenti tra gli over 65”. E l’edilizia si conferma, in questa drammatica classifica, al primo posto.

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Cgil: "Nei cantieri e sui ponteggi ultrasessantenni"

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Stragi sul lavoro e subappalti

Il 2024 vede anche un aumento degli incidenti plurimi, ossia quelli in cui perdono la vita contemporaneamente più lavoratori, con 39 vittime totali rispetto alle 34 del 2023. 

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati nei giorni scorsi per il crollo di una trave lunga 20 metri nel cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze che il 16 febbraio del 2024 ha causato la morte di cinque persone: Luigi Coclite, autotrasportatore 60enne arrivato al cantiere con un camion betoniera, gli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini, e Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, che abitavano in provincia di Brescia e di Bergamo 

Tra i casi più drammatici c’è anche l’esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi, Bologna, ad aprile 2024, costata la vita a 7 persone oltre al ferimento di altre cinque. Un mese dopo, a maggio, 5 operai hanno trovato la morte per soffocamento a Calsteldaccia, in Sicilia. 

 

“Nel cantiere di Firenze c’erano più di 60 imprese in subappalto, e non tutte applicavano il contratto collettivo nazionale”, sottolinea Behri, ricordando come la pratica delle scatole cinesi di contratti sia uno dei nodi di maggiore vulnerabilità dello scenario lavorativo. “Con tipologie di contratto o partite iva che non dovrebbero essere presenti in un cantiere. Aggiungiamo anche le difficoltà linguistiche di molti di questi lavoratori: la liberalizzazione dell’appalto a cascata e i contratti pirata portano meno tutele per i lavoratori. Più scendi nella catena del subappalto e più aumenta la possibilità di infortuni e morti”. Per il presidente dell’Inail la chiave resta nel “rispetto delle regole”. “Ogni cosa rientra nell’ambito del rispetto delle norme”, dice D’Ascenzo. 

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Inail: "Costruzioni, magazzinaggio e commercio i settori piu' colpiti"

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Nell’edilizia aumenta il lavoro straniero

“I dati Inail danno in aumento il numero di lavoratori extracomunitari” nel settore maglia nera della sicurezza, prosegue dalla Cgil Ermira Behri. “Nell’edilizia oggi il numero di lavoratori di provenienza estera supera il 50%”. Ecco perché la prevenzione e i corsi alla sicurezza dovrebbero avvenire, spiega, in lingua o alla presenza di mediatori culturali: spesso invece, dice Behri, a riceverli sono persone che parlano poco o per niente l’italiano. 

“Non servono leggi più dure, ma bisogna applicare le norme esistenti e incentivare le imprese a fare prevenzione”, dice il presidente Inail D’Ascenzo. “Abbiamo due grandi interventi in questo ambito”, spiega sottolineando la “risposta entusiasta” delle imprese.  

 

 

“I bandi ISI (Interventi per il sostegno alle imprese), su cui negli ultimi dieci anni abbiamo continuato ad aumentare gli investimenti”, mettendo sul piatto 600 milioni di euro a fronte dei 508 dell’anno scorso. Il secondo strumento sta nello sconto sul premio che annualmente il datore di lavoro deve pagare, sconto ottenibile da chi dimostra di aver effettuato interventi in materia di sicurezza. “L’investimento in prevenzione è davvero tale, non un costo, come purtroppo ancora si tende a considerare”, chiosa D’Ascenzo. 

“Spesso le grandi imprese fanno resistenza dal punto di vista giuridico”, aggiunge Claudio Petrelli, che lavora alla Direzione Territoriale del Lavoro Servizio - Ispezione del Lavoro di Roma, ed è ispettore tecnico del lavoro. “Poi però con l’intervento ispettivo si riesce a far capire che se c’è una violazione bisogna porvi rimedio. Le piccole imprese invece sono in enorme difficoltà, mai come ora: lavorano con margini di guadagno bassissimi, perché se prendo un appalto al massimo ribasso, da qualche parte devono risparmiare. Bisogna cambiare la modalità con cui immaginiamo il lavoro”.

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Inail, ispettore: "Una morte ogni 7 ore. La prevenzione inizia negli appalti"

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Le malattie professionali

Da guardare è l’aumento delle malattie professionali, che vedono una crescita del 21,6%, passando dalle 72.754 denunce del 2023 alle 88.499 del 2024. In testa i disturbi a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, con il 74,7% del totale; seguiti dalle malattie del sistema nervoso (12%). 

“Spesso riscontriamo molta confusione fra le malattie derivanti dalle polveri e quelle derivanti dal fumo”, spiega dalla Cgil Ermira Behri, riferendosi in particolare alle malattie che gravano sull’apparato respiratorio, con il sospetto di un sommerso derivante da scarsa consapevolezza e mancate denunce. “A livello europeo si parla molto di più che in Italia del cancro professionale”, dice la sindacalista. “Il dato europeo dice che se due lavoratori muoiono per infortuni, altri otto muoiono per malattia professionale: sono 160 mila all’anno”. Ed è “molto difficile, devo dire, riuscire poi ad avere il riconoscimento da parte dell'Inail di queste malattie professionali. Nonostante il nostro impegno per far denunciare, i dati oggi ci dicono che circa il 50% non viene riconosciuto”. 

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