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Witkoff: 'Putin è aperto a una pace permanente con l'Ucraina'. Lavrov frena: 'Non è facile'

Witkoff: 'Putin è aperto a una pace permanente con l'Ucraina'. Lavrov frena: 'Non è facile'

Intervista a Fox News dell'inviato di Trump dopo l'incontro in Russia: 'La chiave sono i cinque territori'. Il Cremlino: 'Per la pace non aspettarsi risultati immediati'

ROMA, 15 aprile 2025, 14:59

Redazione ANSA

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Witkoff:  'Putin è aperto a una pace permanente con l 'Ucraina ' © ANSA/EPA

Witkoff: 'Putin è aperto a una pace permanente con l 'Ucraina ' © ANSA/EPA

Vladimir Putin sarebbe aperto a un accordo di "pace permanente" con l'Ucraina, secondo quanto dichiara, in un'intervista a Fox News andata in onda stamattina, l'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff, fresco del colloquio con il leader del Cremlino, il terzo da gennaio, venerdì a San Pietroburgo, da lui stesso definito "utile" e "stimolante", per porre fine alla guerra che dura da oltre tre anni.

"La richiesta di Putin è di raggiungere una pace permanente. Quindi, al di là del cessate il fuoco, abbiamo ottenuto una risposta", ha detto Witkoff, riconoscendo che "ci è voluto un po' di tempo per arrivare a questo punto", e aggiungendo che all'incontro pietroburghese hanno preso parte anche due consiglieri-chiave di Putin, Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev.

"Penso che potremmo essere sul punto di qualcosa di molto, molto importante per il mondo intero", ha detto, senza specificare cosa Putin voglia ottenere come condizione per la pace con Kiev.

La chiave dell'accordo complessivo "riguarda i cosiddetti cinque territori, ma c'è molto di più: ci sono protocolli di sicurezza, non c'è la Nato, l'articolo 5 della Nato, insomma, ci sono solo un sacco di dettagli allegati". "È una situazione complicata - ha ammesso Witkoff - radicata in alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi"

Witkoff ha aggiunto che anche gli accordi commerciali tra Russia e Stati Uniti fanno parte dei negoziati: "Credo che ci sia la possibilità di rimodellare le relazioni russo-americane attraverso alcune opportunità commerciali molto interessanti, che credo possano dare una vera stabilità anche alla regione", ha sottolineato.

Trump afferma di fare pressione su Mosca e Kiev, ma finora non è riuscito a ottenere alcuna concessione significativa dal Cremlino, nonostante i ripetuti negoziati tra funzionari russi e statunitensi. E nonostante gli sforzi diplomatici, ci sono stati pochi progressi significativi sull'obiettivo principale di Trump di raggiungere un cessate il fuoco.

 

Il mese scorso Putin ha respinto una proposta congiunta Usa-Ucraina per una pausa completa e incondizionata del conflitto, mentre il Cremlino ha subordinato la tregua nel Mar Nero alla revoca di alcune sanzioni da parte dell'Occidente. Ieri Trump ha accusato Volodymyr Zelensky di aver "lasciato scoppiare" guerra, salvo poi correggere il tiro, dividendone la responsabilità con Putin.

Sul nucleare iraniano, Witkoff che affermato che il primo incontro diretto in Oman con gli emissari di Teheran "è stato positivo, costruttivo, avvincente". Qualsiasi accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran "riguarderà in gran parte il monitoraggio del programma di arricchimento dell'uranio" portato avanti dalla Repubblica islamica, ha affermato Witkoff, senza menzionare la richiesta di ottenere il completo smantellamento del programma nucleare di Teheran.

Trump, che nel suo primo mandato da presidente Usa nel 2018 si ritirò unilateralmente dall'accordo internazionale sul nucleare di Teheran del 2015, ha riportato l'Iran al centro dell'attenzione da quando è tornato in carica a gennaio. A marzo ha inviato una lettera alla Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, chiedendo colloqui sul nucleare - il programma che Teheran afferma essere solo civile, energetico, ma che l'Occidente e Israele sospettano da due decenni che nasconda una corsa sottotraccia per ottenere armi atomiche - e evocando possibili azioni militari in caso di rifiuto da parte di Teheran.

Il Cremlino: 'Per la pace non aspettarsi risultati immediati'

Gli Usa e la Russia continuano i contatti attraverso diversi canali per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina, ma "la materia è così complessa che è difficile aspettarsi risultati immediati". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "I Paesi europei continuano a lavorare in nome della guerra e dichiarano in ogni modo la loro intenzione di continuare a sostenere l'Ucraina e il regime di Kiev nel suo desiderio di continuare la guerra", ha aggiunto Peskov, citato dall'agenzia Interfax. 

Lavrov: 'Non è facile concordare sui punti di un accordo'

"Non è facile concordare gli elementi chiave di un accordo". Lo afferma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista al quotidiano Kommersant. "Se ne sta discutendo", ha spiegato, come riporta Sky News. Lavrov riconosce a Washington il merito di "aver cercato di approfondire il problema", a differenza dell'Europa. 

Secondo Lavrov, in Ucraina "l'Europa farà di tutto per garantire che il regime non cambi nella sua essenza, troveranno un nuovo mezzo Führer che sarà meno dipendente da varie sostanze, ma l'essenza del regime rimarrà". 

Zelensky licenzia il capo dell'amministrazione militare di Sumy

Volodymyr Zelensky ha licenziato Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione statale regionale di Sumy, colpita domenica da un pesante raid russo che ha ucciso 35 persone e ne ha ferite altre centinaia. Lo riportano i media ucraini.

Il sindaco della città di Konotop, Artem Semenikhin, ha affermato che il raid russo è stato conseguenza "non solo della sete di sangue russa ma anche della negligenza di funzionari ucraini".

Secondo lui, i russi hanno colto l'occasione per colpire un obiettivo militare perché in uno degli edifici presi di mira Artyukh ha tenuto una cerimonia di consegna di medaglie ai soldati della 117ma Brigata. 

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