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La prima di Merz in Ue, asse a tutto campo con Ursula

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La prima di Merz in Ue, asse a tutto campo con Ursula

Ma Berlino non apre agli eurobond. Telefonata anche con Meloni 

09 maggio 2025, 19:38

Michele Esposito

ANSACheck
European Commission President Ursula Von der Leyen (R) and German Chancellor Friedrich Merz (L) © ANSA/AFP

European Commission President Ursula Von der Leyen (R) and German Chancellor Friedrich Merz (L) © ANSA/AFP

Nel segno di riarmo e migranti, innanzitutto. Ma anche di mercato unico, politiche commerciali e competitività. E' un asse a tutto campo quello che si è dispiegato tra Ursula von der Leyen e il cancelliere Friedrich Merz. Alla sua prima a Bruxelles, complice anche la concomitanza con la Giornata dell'Europa, il nuovo capo del governo teutonico ha potuto tastare con mano quanto, nelle istituzioni europee, fosse alta l'attesa per il ritorno di una Germania solida.

   "C'è un pieno allineamento sulle priorità europee", è stato l'attestato del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che ha visto anche - come anche la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola il neo-cancelliere. Insomma, la falsa partenza in patria - con il flop al primo scrutinio per la sua elezione - non sembra aver inficiato sull'impatto che Merz può avere sugli equilibri europei. Il leader tedesco ha visitato in 48 ore Parigi, Varsavia e Bruxelles, e sabato si recherà a Kiev. Ad aiutarlo c'è anche un dato politico: Merz è un esponente del Ppe, ovvero del partito largamente dominante, dopo le Europee, in Commissione, in Parlamento e perfino nei consessi a 27. Senza contare che si tratta anche del partito di von der Leyen.

   L'arrivo di Merz rischia quindi di riportare nel Nord del continente il cuore del potere comunitario anche se, sul versante Sud, il rapporto con Giorgia Meloni è partito con il piede giusto. I contatti con la premier italiana, fin dalla vittoria alle elezioni tedesche, sono stati frequenti. Dopo aver lasciato la capitale belga, Merz ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Meloni. Lo scambio, ha spiegato Palazzo Chigi, si è focalizzato innanzitutto sul "rilancio della competitività europea - in particolare del settore automobilistico - e dalla gestione del fenomeno migratorio".

   A Bruxelles la visita di Merz si è concentrata innanzitutto sul tema del riarmo. L'aumento della spesa nazionale per la difesa da parte della Germania è stata applaudita da von der Leyen, che ha ribadito la necessità di chiudere la partita sull'utilizzo dello strumento Safe e delle clausole di salvaguardia nazionale. Ma chi si attendeva una svolta sugli eurobond è rimasto deluso. "Non cambierò la posizione del governo federale tedesco sulle possibilità di indebitamento dell'Ue. Quelle devono restare eccezioni", ha scandito Merz, certificando che la chiusura del suo governo sul debito comunitaria resta netta, sebbene non assoluta. Da parte del cancelliere, però, c'è stata un'assicurazione: la Germania, in Europa, non agirà in solitaria. E a testimoniarlo c'è stato anche il pieno endorsement che Merz ha fatto a von der Leyen nella difficile partita commerciale con gli Usa: "L'accordo che potrà fare Trump è solo con l'intera Ue", ha sottolineato.

   Sul piano migratorio la stretta del nuovo governo tedesco è stata accolta a porte spalancate in Europa. Von der Leyen ha annunciato la messa a terra di altri tre miliardi per l'attuazione del Patto di migrazione e asilo. L'obiettivo è averte "frontiere esterne più forti, modi migliori per prevenire i movimenti secondari e procedure più rapide". E a chi gli faceva notare che la Germania ha attuato controlli alle frontiere interne von der Leyen ha fornito una solida sponda a Merz, chiarendo che gli eventuali respingimenti devono essere temporanei e concordati con l'Ue e con i Paesi limitrofi e "la Germania lo sta facendo".

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