Panico a San Diego per un terremoto di magnitudo 5.2 che ha scosso la zona rurale di San Julian, con epicentro a una settantina di km a nord-est della metropoli della California meridionale. La scossa principale, a 13,4 km di profondità, è stata seguita da varie minori, al massimo 3.1, tutti nella stessa zona, ha reso noto l'istituto geosismico americano, Usgs.
Sono scattati gli allarmi sui cellulari: un nuovo sistema progettato per avvisare persone potenzialmente coinvolte e offrire preziosi secondi per prepararsi prima dell'inizio delle scosse.
Secondo il servizio geosismico la probabilità di danni e vittime è molto bassa perché "nel complesso la popolazione della zona vive in strutture resistenti alle scosse di terremoto". Non sono escluse d'altra parte complicazioni: la storia della zona registra infatti effetti collaterali di un terremoto con la possibilita' di successive slavine o liquefazioni, un fenomeno geologico in cui il suolo si comporta temporaneamente come un liquido e perde di coesione.
A San Diego il terremoto ha fatto oscillare i lampadari e smosso gli oggetti dagli scaffali. Gli effetti sono stati avvertiti anche a Los Angeles dove il timore del Big One è sempre nella testa degli abitanti. Sui social il governatore della California Gavin Newsom ha detto di esser stato informato e che i suoi collaboratori stanno lavorando a valutare eventuali danni. "E' stato come se qualcuno scuotesse la terra sotto i miei piedi", ha detto Laura Acevedo, una reporter della affiliata di San Diego della Abc che si trovava in redazione: "Tutto tremava...tremavano le scrivanie e gli schermi televisivi". Acevedo, che è' cresciuta a Los Angeles e ha esperienza di terremoti, ha detto che quello di oggi è stato "uno dei peggiori" di tutta la sua vita. Il terremoto è stato il secondo a colpire la zona nell'arco di poche ore, dopo una scossa di magnitudo 3.5 registrata intorno alle 16:00 di domenica.
Ha rappresentato un test per il sistema "Shake Alert" dello Stato: gestito dall'Usgs, invia allerte tramite app per smartphone, il sistema operativo Android e i sistemi di allerta d'emergenza wireless. Le notifiche hanno cosi' suonato sui telefoni in tutta la regione, avvisando le persone di mettersi a terra, proteggersi e mantenere la posizione. A San Diego, a circa 65 chilometri dall'epicentro, le allerte hanno dato agli abitanti quasi 14 secondi di tempo per reagire prima dell'inizio delle scosse.
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