"Le condizioni cliniche del Santo Padre sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili. Questa mattina ha ricevuto l'Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative".
E' molto scarno, ma significativo, il bollettino medico della sera che ha aggiornato sulle condizioni di papa Francesco, affetto da polmonite bilaterale, al suo settimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli. In particolare, a parte il "lieve miglioramento", ciò che è importante è la stabilità dei parametri emodinamici, perché significa che il cuore regge bene alla terapia cui il Pontefice viene sottoposto: in altre parole, il cuore non sta subendo nessuna variazione causata dalla terapia. Quindi regge bene sia alle cure sia, chiaramente, all'infezione polmonare che è tuttora in corso e che comunque sarebbe in uno stadio di focolai non estesi. Occorrerà però aspettare qualche giorno per vedere se c'è un miglioramento sostanziale su diversi parametri, anche perché la terapia può dare risultati ad alcuni giorni di distanza.
Il Papa, quindi, "prosegue le cure ed anche l'attività lavorativa". Fonti vaticane spiegano che, in forma ovviamente compatibile con la malattia e con la degenza ospedaliera, oltre che con l'obbligo da parte dei medici di "non prendere neanche il minimo colpo d'aria", "continua l'attività, cioè la lettura e la firma di documenti, i colloqui telefonici o con gli stretti collaboratori". L'opinione generale è che la degenza non durerà pochi giorni, anche se al momento non vengono fatte previsioni in proposito, in attesa di ulteriori valutazioni cliniche sui risultati della terapia. Si fa strada, anche qui in attesa comunque di delucidazioni da parte dello staff medico, l'idea che la polmonite sia stata affrontata presto, visto che è stata rilevata dopo la seconda tac, effettuata a mo' di controllo. La situazione, comunque, appare più rassicurante del momento in cui era stato comunicato l'insorgere della polmonite, in una persona di 88 anni, già operata al polmone destro all'età di 21 con l'asportazione di un lobo.
E anche il "lieve miglioramento", compreso quello degli indici infiammatori riscontrato ieri, fa pensare a un'evoluzione favorevole. "La notte è trascorsa serena, il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona", ha fatto sapere oggi di prima mattina la Sala stampa vaticana. E il fatto che l'umore del Pontefice sia "buono" è stato confermato ieri anche dalla visita della premier Giorgia Meloni, che ha detto di aver trovato Francesco "vigile e reattivo" e che "non ha perso il suo proverbiale senso dell'umorismo". Intanto, il ministro della Salute Orazio Schillaci, facendo oggi "i migliori auguri al Santo Padre" nella giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, ha rilevato che "sicuramente è assistito in un ospedale di eccellenza e speriamo che risolva il prima possibile i suoi problemi respiratori". Secondo il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, "siamo tutti preoccupati per il Papa, ma le cose che si dicono sono esattamente quelle che avvengono. Il fatto che il Papa abbia fatto colazione, abbia letto i giornali, abbia ricevuto delle persone vuol dire che siamo nella direzione giusta di un pieno recupero, che speriamo avvenga presto", ha detto a Bologna in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano Flaminio.
"Le indicazioni fornite dai mezzi di comunicazione, anche attraverso i bollettini dell'ospedale Gemelli, sono le stesse che, sostanzialmente, abbiamo anche noi. C'è una certa riservatezza da parte del personale medico; tuttavia, tutto ciò che è stato comunicato è vero, ovvero che si osserva una sottile ripresa", ha invece affermato il cardinale Gianfranco Ravasi, ex 'ministro della Cultura' del Vaticano. "Considerando un organismo abituato lungamente a combattere, si può dire che tutta la sua vita è stata quasi sempre in tensione", ha proseguito. Quindi "è un organismo abbastanza forte". Secondo Ravasi, "le notizie verranno fornite di momento in momento, in una situazione che, comunque, rimane complessa. Tuttavia, non si tratta di una situazione critica, come sospettato da alcuni mezzi di comunicazione". Intanto il Papa, dalla sua camera al decimo piano del Gemelli, ha fatto oggi un'altra nomina, quella del vescovo di Saint-Dié (Francia), il reverendo François Gourdon, finora parroco della Cattedrale di Angers.
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