A dirlo è InnovUp, l'associazione nazionale di rappresentanza della filiera dell'economia dell'innovazione, in seguito alla recente approvazione del decreto, firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per l'attuazione della missione del piano nazionale di ripresa e resilienza relativa al potenziamento e all'estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico. Rispetto alle risorse stanziate "sono stati effettivamente allocati 261,5 milioni di euro", spiega il direttore di InnovUp, Giorgio Ciron, che ritiene "assurdo" non aver destinato "alcun sostegno a presìdi fondamentali della filiera dell'innovazione, quali i parchi scientifici e tecnologici, gli incubatori certificati e le case delle tecnologie emergenti, che da tempo sono presenti sul territorio, in modo capillare, e lavorano già con tante Pmi (più di 5mila)". L'associazione chiede, pertanto, al governo di "essere audita con urgenza, aprendo un tavolo con il Mimit in rappresentanza dei propri associati, dei loro investitori, collaboratori e dipendenti, nonché a tutela dell'indotto della filiera che conta 45 Parchi Scientifici e Tecnologici, 7 Cte e 60 incubatori certificati". Tra queste realtà ci sono ComoNExT, Kilometro Rosso e altri parchi scientifici e tecnologici, da Trieste alla Sicilia. Ad oggi, le risorse sono destinate agli otto competence center nazionali e ai 37 Poli europei di innovazione digitale (Edih). Secondo InnovUp, "concentrare tutte le misure di sostegno verso soggetti nuovi e alternativi, lasciando fuori proprio gli operatori storicamente attivi sul technology transfer, sarebbe un'azione in antitesi all'efficace raggiungimento degli obiettivi posti dal Pnrr di digitalizzare 4.500 Pmi". (ANSA).
Italia quart'ultima tra 22 Paesi per capacità d'innovazione
