Jolani: 'Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria'
La comunità internazionale "non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad". Lo ha dichiarato a Sky News il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "i loro timori sono inutili, se Dio viole". "La paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà".
Idf: 480 raid aerei sulla Siria nelle ultime 48 ore
Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferisce l'Idf aggiungendo di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana, "distruggendo 15 navi", aggiunge l'esercito israeliano in un comunicato su Telegram.
Profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente Hafez Assad
E' stata profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente siriano Hafez al Assad, fondatore del regime dissoltosi domenica scorsa dopo 54 anni e padre del raìs ora in esilio a Mosca Bashar al Assad, rimasto al potere per un quarto di secolo. Miliziani anti-governativi sono giunti nella cittadina natale degli Assad, Qurdaha, sulle montagne a est di Latakia. E hanno profanato la tomba, senza trovare i resti di Assad padre. Altri miliziani erano arrivati in precedenza al mausoleo, affermando di non voler profanare la tomba perché "la nostra religione ce lo vieta".
Esecuzioni sommarie contro esponenti del regime
Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I video, verificati come autentici e che l'ANSA ha potuto visionare, sono stati girati oggi a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco. Mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un filmato mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.
Bandiere dell'Isis nel porto siriano di Latakia
Miliziani sui carri armati sfilano a Latakia, porto siriano non lontano dalla principale base aerea russa, sventolando bandiere nere jihadiste con su scritto in bianco la professione di fede islamica. Lo stesso tipo di vessillo è stato adottato dall'Organizzazione dello Stato islamico (Isis). Il video è stato verificato da fonti sul terreno a Latakia a conferma del passaggio oggi di miliziani anti-governativi con bandiere dell'Isis.
Consiglio d'Europa: no ai rimpatri affrettati per i siriani
"Mentre la situazione cambia in Siria, gli Stati membri del Consiglio d'Europa devono evitare rimpatri affrettati dei rifugiati". Lo afferma Michael O'Flaherty, commissario per i diritti umani dell'organizzazione paneuropea, specificando che "la sospensione del trattamento delle richieste di asilo e l'annuncio di piani per il rimpatrio forzato da parte di diversi Stati sollevano urgenti interrogativi se i Paesi stanno agendo in conformità con gli obblighi internazionali in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento".
Celebre attivista siriano trovato morto nel carcere di Sednaya
I social media sono stati inondati di tributi ed espressioni di dolore da parte di attivisti per i diritti umani e della diaspora siriana dopo che un famoso attivista siriano, Mazen al-Hamada, torturato sotto il governo di Bashar al-Assad, è stato oggi trovato morto nella famigerata prigione di Sednaya, tristemente nota come 'mattatoio umano'. Lo riferisce il portale di notizie Middle East Eye, sottolineando che il corpo di al Hamada è stato trovato con segni visibili di tortura e ripercorrendo la sua odissea iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, nel 2011 e nel 2012, quando venne arrestato più volte.
Dopo il suo rilascio nel 2014, Hamada ottenne l'asilo politico nei Paesi Bassi e decise di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle violazioni dei diritti del governo e sulle brutali tattiche utilizzate nelle prigioni del regime di Bashar al Assad. Per anni ha viaggiato attraverso l'Europa e gli Stati Uniti, raccontando gli orrori a cui ha assistito e che ha sopportato. Ha descritto gli abusi sessuali, stupri e scosse elettriche che ha dovuto subire, e come nelle prigioni venne appeso al soffitto con catene che gli hanno lasciato solchi nei polsi. E ancora, di essere stato picchiato e torturato dalle guardie che gli hanno rotto le costole saltandogli addosso e bruciato la pelle con mozziconi di sigaretta.
Il Guardian lo descrive con gli occhi infossati e il volto tormentato e ricorda le sue lacrime mentre descriveva la profondità degli orrori che aveva vissuto, che lo hanno reso un simbolo dei crimini commessi dal regime di Assad contro coloro che si erano espressi contro di lui. Nel 2020 era tornato in Siria nel 2020, per motivi sconosciuti, affermando aver avuto garanzie che non era nella lista dei ricercati del governo, ma venne in realtà arrestato e non si erano avute più sue notizie, era tra le tante persone formalmente scomparse, fino ad oggi.
"La foto del suo corpo torturato è sufficiente a scatenare mille rivoluzioni. Rimarrà per sempre uno degli eroi più coraggiosi della Siria", ha scritto un utente su X, come riporta Mee. "Mazen, ti abbiamo deluso tutti. Mazen, mi dispiace tanto, mi dispiace tanto che questo mondo sia così sporco. Mi dispiace che i tuoi occhi non abbiano mai smesso di lacrimare per tutti questi anni", ha scritto Celine Kasem, un'attivista siriana, su X. E ancora: "Sebbene la voce di Mazen al-Hamada sia stata messa a tacere, egli è ancora oggi testimone della brutalità del regime. I suoi occhi sottolineano ogni parola che ha detto", ha scritto ancora un altro utente.
Prima riunione con ambasciatori in Siria, anche quello italiano
Il nuovo governo siriano ha "tenuto un incontro con gli ambasciatori di Iraq, Bahrein, Oman, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita e Italia", unico Paese occidentale. Lo riferisce un comunicato del Dipartimento degli affari politici del governo interinale siriano, sottolineando che "l'incontro è stato positivo e gli ambasciatori hanno promesso un coordinamento di alto livello con il nuovo governo". Contattate dall'ANSA, fonti della Farnesina hanno confermato l'incontro con l'incaricato d'affari Stefano Ravagnan.
Kallas: 'Evitare nuove ondate migratorie dalla Siria'
"Alcuni Paesi, come la Turchia, hanno già indicato il rientro dei rifugiati in Siria. Per questo sottolineo l'importanza della tutela delle minoranze: non vogliamo che ci siano nuove ondate di rifugiati provenienti da gruppi diversi dalla Siria. Questo è nell'interesse di tutti i Paesi della regione e anche dell'Ue". Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo.
Netanyahu: ho autorizzato a bombardare armi siriane
"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.
Meloni a Erdogan: 'L'unità della Siria va preservata'
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi spiegando che Meloni "ha inoltre sottolineato l'assoluta necessità di garantire l'incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana". "Alla luce della rapida evoluzione della situazione sul terreno - si legge nel comunicato -, i due leader hanno concordato di mantenersi in stretto raccordo".
Erdogan a Meloni: 'In Siria aggressione israeliana'
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito l'avanzata militare di Israele in Siria "un'aggressione" durante una telefonata con la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che "questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità della Siria e che è imperativo che la Siria venga liberata dagli elementi terroristici". Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha detto che "gli sviluppi recenti hanno mostrato quanto fosse accurata la politica umanitaria e coscienziosa perseguita dalla Turchia", sottolineando "l'importanza di preservare l'integrità territoriale della Siria".
Von der Leyen sente Erdogan: 'Preservare l'integrità della Siria'
"Scambio sostanziale con Recep Tayyp Erdogan sulla situazione in Siria. L'integrità territoriale della Siria deve essere preservata e le minoranze devono essere protette. Ci incontreremo all'inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo". Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo un colloquio telefonico con il presidente turco.
Ong: 54 soldati in fuga giustiziati dall'Isis in Siria
Il gruppo jihadista dello Stato Islamico ha giustiziato 54 soldati in fuga nel deserto centrale della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. I 54 soldati sono stati catturati nel deserto della provincia di Homs da jihadisti dell'Isis mentre erano "in fuga durante la caduta del regime di Bashar al-Assad", ha riferito l'osservatorio precisando che l'Isis li ha giustiziati.
Usa: preoccupati per la presenza di armi chimiche in Siria
Gli Stati Uniti "sono preoccupati per la presenza e il potenziale uso di armi chimiche in Siria". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa.
Bozza G7, 'il nuovo governo in Siria rispetti le minoranze'
I leader del G7 sono disposti a sostenere un nuovo governo siriano se il processo di transizione rispetterà le minoranze. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando una bozza del comunicato del G7 che si riunirà nei prossimi giorni. Il G7 "spera che tutti i gruppi di opposizione che cercano di avere un ruolo nel governo della Siria dimostreranno il loro impegno per i diritti di tutti i siriani", si legge nel comunicato.
Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha invitato tutti i Paesi a sostenere un processo "inclusivo" per il nuovo governo siriano.
Casa Bianca: venerdì riunione virtuale del G7 sulla Siria
I leader del G7 si riuniranno venerdì per una riunione virtuale sulla Siria. Lo annuncia la Casa Bianca.
Katz: 'Stabiliremo zona demilitarizzata nel sud della Siria'
Il ministro della Difesa Israel Katz, in visita alla base della Marina militare di Haifa, ha ribadito che l'Idf sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta Linea Alpha, in territorio siriano. Due giorni fa era stato riferito che l'esercito ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del Monte Hermon dopo la ritirata delle forze di Assad, per evitare che i ribelli si avvicinino al confine con Israele. Channel 12 ha affermato che l'Idf si è spinto fino a 14 chilometri di profondità dentro il territorio siriano.
Bashir: 'Il prossimo governo scioglierà i servizi di sicurezza'
"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo", ha detto il premier incaricato siriano Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie di controllo del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani.
La "legge anti-terrorismo" aveva nel 2012 sostituito le leggi marziali imposte sin dagli anni '60, e serviva per giustificare l'esistenza di tribunali speciali per l'arresto di oppositori e dissidenti. Si stima che dal 2012 a oggi più di 150mila persone siano finite in carcere in Siria per reati di opinione.
Hts nomina formalmente Bashir premier fino a marzo
Muhammad al Bashir ha annunciato di esser stato formalmente incaricato dalla Direzione delle operazioni militari, organo del gruppo jihadista Hts, di formare il governo di transizione con un mandato "per sbrigare gli affari correnti" che durerà fino al 1 marzo prossimo. "Sono in corso consultazioni per la scelta dei ministri", ha detto Bashir in un comunicato.
Erdogan: 'Non permetteremo che la Siria sia divisa di nuovo'
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che la Turchia non può permettere che la Siria venga nuovamente divisa. "D'ora in poi, non possiamo permettere che la Siria venga nuovamente divisa. (...). Qualsiasi attacco alla libertà del popolo siriano, alla stabilità della nuova amministrazione siriana e all'integrità del suo territorio ci vedrà al fianco del popolo siriano", ha dichiarato il capo di Stato turco in un discorso televisivo.
Ue, su asilo ai siriani la competenza è degli stati membri
"Le decisioni sulle domande di asilo sono di competenza degli Stati membri. Tuttavia è importante che gli Stati membri rispettino le norme dell'Ue in questo settore: le valutazioni individuali sono sempre necessarie". Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea.
Teheran, rimpatriati 4mila iraniani dalla Siria
L'Iran ha dichiarato che 4mila cittadini iraniani che si trovavano in Siria sono stati rimpatriati in seguito alla caduta dell'ex presidente siriano Bashar Al Assad. "Negli ultimi tre giorni, 4.000 cittadini iraniani sono stati rimpatriati in Iran", ha affermato Fatemeh Mohajerani, la portavoce del governo di Teheran, durante una conferenza stampa.
Idf smentisce fake news su forze israeliane verso Damasco
Il portavoce in lingua araba dell'Idf ha smentito su X notizie circolate su alcuni media secondo cui forze israeliane si stanno avvicinando a Damasco: "E' completamente falso", ha detto il portavoce, ricordando che l'Idf è presente nella zona cuscinetto tra Israele e Siria e nelle basi del Golan siriano per impedire a forze ribelli di entrare nel Paese.
Parolin, Siria preoccupa, regime spazzato via in poco tempo
"Credo che tutti siamo preoccupati per quello che sta accadendo" in Siria, anche "per la rapidità con cui si sono svolti questi avvenimenti. A me fa impressione che un regime che sembrava così forte e così solido nel giro di poco tempo sia stato spazzato via". Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un evento alla Cattolica di Milano. Parlando dei festeggiamenti della popolazione, Parolin ha aggiunto: "Si vede che erano contenti di quanto successo. L'importante è che anche quelli che subentrano cerchino veramente di creare un regime il più possibile aperto e rispettoso di tutti"
Ong, Israele vuole una Siria senza capacità militari
"Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria": lo afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che sta documentando i raid aerei israeliani in tutta la Siria occidentale e in alcune zone della Siria nord-orientale. "Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane", si legge nel report dell'Osservatorio. "Israele ha distrutto completamente centri di ricerca, aeroporti, installazioni radar, difesa aerea, strumentazioni della marina, depositi di munizioni".
Turchia, possono rientrare in Siria in 20mila rifugiati ogni giorno
Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato che ogni giorno fino a 20mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. "La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila", ha detto Yerlikaya, come riferisce Haberturk, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera.
Ribelli, 'in obitorio 40 cadaveri con segni di tortura'
I ribelli guidati dall'Hts che hanno preso il controllo della Siria hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell'obitorio di un ospedale vicino a Damasco. Secondo fonti locali e fonti mediche questi corpi sono stati trasportati poco prima della dissoluzione del regime di Assad domenica scorsa dalla prigione politica di Saydnaya, sempre vicino a Damasco, nell'ospedale militare a Harasta, alla periferia nord della capitale siriana.
Erdogan a Rutte, 'la Siria sia governata dai siriani'
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che Ankara "ha difeso la conservazione dell'integrità territoriale e la stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile" e che "la Siria dovrebbe essere governata dai siriani", durante una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato, Mark Rutte. "La Turchia continuerà a fare del suo meglio per costruire un'intera Siria ripulita dal terrorismo", ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
Raid Israele distruggono navi Marina siriana
Secondo fonti militari citate dai media, la Marina israeliana ha condotto un'ampia operazione per distruggere la flotta navale del regime di Assad in Siria, nel timore che cada nelle mani sbagliate. Numerose navi della Marina siriana dotate di missili sono state distrutte da motovedette missilistiche della Marina israeliana nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia, sulla costa siriana.
Jolani: 'Chiederemo il rimpatrio dei ricercati per torture fuggiti'
Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed Al Jolani, che ha detto che sarà pubblicata una lista degli ufficiali siriani ricercati per torture e "crimini di guerra" e che saranno date ricompense a chi fornisca informazioni utili a rintracciarli, ha aggiunto che ne chiederà l'estradizione e il rimpatrio nel caso siano fuggiti all'estero.
Lo scrive il Guardian.
Ong: '310 raid israeliani in Siria dalla caduta di Assad'
Dalla caduta del regime di Bashar al Assad, tre giorni fa, Israele ha compiuto in Siria almeno 310 raid con aerei militari: lo sostiene l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, una Ong capillarmente diffusa sul territorio siriano e con base a Londra, che li ha documentati. Fino a ieri si era parlato di un centinaio di raid.
Iran, illegale incursione di Israele nella zona cuscinetto
L'Iran ha condannato Israele per aver "violato" la legge, in seguito all'incursione militare israeliana nella zona cuscinetto del Golan al confine con la Siria.
Forti esplosioni sono state udite a Damasco
Forti esplosioni sono state udite a Damasco, riporta un giornalista dell'agenzia di stampa Afp. Le esplosioni sono state udite poco dopo che la ong Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito di circa 250 raid israeliani in Siria dalla caduta del presidente Bashar al-Assad, domenica. Secondo la ong, da domenica Israele ha preso di mira le principali installazioni militari siriane in tutto il Paese con l'obiettivo di distruggerle.
Ong, Israele ha distrutto i principali siti militari siriani
Israele "ha distrutto i principali siti militari in Siria" lanciando circa 250 attacchi dalla caduta del presidente Bashar al-Assad: lo riporta la ong Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo la ong - che ha sede nel Regno Unito e si avvale di una vasta rete di fonti in tutta la Siria - Israele ha bombardato aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca militare, e ha danneggiato le navi della Marina siriana attaccando un'unità di difesa aerea vicino al grande porto di Latakia, nel nord-ovest del Paese.
Ribelli, verso lista ex funzionari ricercati per torture
Il leader dei ribelli islamisti siriani ha reso noto oggi che le nuove autorità del Paese pubblicheranno una lista "che include i nomi degli ufficiali più anziani coinvolti nella tortura del popolo siriano". "Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra", ha scritto su Telegram Abu Mohammed al-Jolani - che ora usa il suo vero nome Ahmed al-Sharaa - aggiungendo che chiederanno il ritorno di coloro che sono fuggiti dal Paese.
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