I presidenti cinese e russo, Xi Jinping e Vladimir Putin, hanno partecipato alla cerimonia di firma "di oltre 20 documenti di cooperazione bilaterale", oltre che della "Dichiarazione congiunta della Repubblica popolare cinese e della Federazione russa sull'ulteriore approfondimento del partenariato strategico cooperativo globale nella nuova era". Lo riferisce l'agenzia Xinhua.
La Russia e la Cina continuano a rafforzare i loro legami "a beneficio dei popoli dei due Paesi" ma essi non sono "contro nessuno". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricevendo al Cremlino quello cinese Xi Jinping. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
"Le nostre relazioni sono alla pari e reciprocamente vantaggiose e non dipendono dall'attuale situazione", ha detto Putin citato dalla Tass. "La decisione di costruire relazioni di buon vicinato, rafforzare l'amicizia e sviluppare la cooperazione è una scelta che la Russia e la Cina hanno fatto sulla base di un'interazione strategica", ha aggiunto il presidente russo.
Il presidente cinese Xi Jinping, incontrando Vladimir Putin al Cremlino, ha dichiarato che Pechino sarà al fianco di Mosca di fronte alle "prepotenze egemoniche": lo riporta l'Afp. "Di fronte alla tendenza internazionale all'unilateralismo e a un comportamento prepotente egemonico, la Cina lavorerà con la Russia per assumersi le responsabilità specifiche delle grandi potenze mondiali", ha detto Xi a Putin.
Le relazioni tra Cina e Russia "sono più sicure, stabili e resilienti nella nuova era", ha detto Xi Jinping. Il continuo sviluppo e approfondimento delle relazioni Cina-Russia "è la necessità dei tempi di salvaguardare l'equità e la giustizia internazionale e di promuovere la riforma del sistema di governance globale". Xi Jinping ha "esortato i due Paesi a promuovere insieme la corretta prospettiva storica sulla Seconda guerra mondiale e un mondo multipolare equo e ordinato", nonché "una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva", nel resoconto dell'agenzia Xinhua.
Vladimir Putin e Xi Jinping, durante il loro incontro al Cremlino si sono salutati chiamandosi l'un l'altro "caro amico".
L'ordine di Vladimir Putin per una tregua di tre giorni con l'Ucraina, in concomitanza con le commemorazioni a Mosca del Giorno della Vittoria, è entrato in vigore alla mezzanotte locale di giovedì. L'annuncio è stato dato dai media statali russi. Un cessate il fuoco su cui tuttavia restano tante incognite, perché Kiev non l'ha mai accettato, liquidandolo come una messa in scena, e chiedendo invece una pausa delle ostilità di 30 giorni.
La mini-tregua russa è l'unica concessione fatta da Putin finora nonostante il pressing americano, sostenuto dall'Ucraina, di un cessate il fuoco incondizionato e prolungato.
Nella capitale russa intanto sono arrivati i leader stranieri che venerdì presenzieranno sulla Piazza Rossa alla parata per l'80/o anniversario della vittoria sul nazifascismo. Tra loro il presidente cinese Xi Jinping, che prima di lasciare Pechino ha lanciato un messaggio a Washington affermando che l'alleanza sino-russa non è di carattere transitorio, e quindi non potrà essere messa in pericolo dal dialogo avviato da Trump con il Cremlino. Russia e Cina "devono resistere congiuntamente a qualsiasi tentativo per interferire e minare l'amicizia e la fiducia reciproca", ha affermato Xi in un'intervista su diversi media di Mosca.
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