In Romania alle 7 locali, le 6
italiane, si sono aperti i seggi per le elezioni legislative,
che potrebbero registrare un nuovo successo dell'estrema destra,
vincitrice a sorpresa una settimana fa del primo turno delle
presidenziali con Calin Georgescu, un candidato pressoché
sconosciuto presentatosi come indipendente e che ha smentito
tutte le previsioni della vigilia.
Gli ultimi sondaggi per il voto odierno davano infatti in
testa Aur (Alleanza per l'unità della Romania), una formazione
di estrema destra guidata da George Simion (quarto alle
presidenziali) e accreditata del 22,4%, un punto avanti al
Partito socialdemocratico (Pds), dato al 21,4%. Terza forza
dovrebbe risultare l'Usr (Unione Salvate la Romania), partito di
centrodestra al quale è attribuito il 17,5% dei consensi. Leader
di Usr è Elena Lasconi, giunta anche lei a sorpresa seconda alle
presidenziali e che affronterà nel ballottaggio dell'8 dicembre
Calin Georgescu. Sempre che il riconteggio dei voti ordinato
dalla Corte costituzionale confermi il risultato del primo
turno.
L'Alta Corte si pronuncerà il 2 dicembre a tale riguardo e
anche sulla richiesta di annullamento del voto presentata da un
altro candidato alle presidenziali. Questi strascichi polemici,
in un clima turbolento segnato da una serie di manifestazioni di
protesta contro l'estrema destra hanno caratterizzato l'intera
settimana che ha preceduto il voto parlamentare, inserito fra i
due turni delle presidenziali. Se i sondaggi non verranno
clamorosamente smentiti come avvenuto per le presidenziali,
altri due partiti potrebbero superare oggi lo sbarramento del 5%
- i liberali del Pnl dati al 13,4%, e l'Udmr, formazione della
minoranza ungherese, accreditata del 5,5%. I membri del nuovo
parlamento bicamerale - 136 senatori e e 330 deputati - vengono
eletti in 43 circoscrizioni plurinominali, basate sui 41
distretti della Romania più il Municipio di Bucarest e la
diaspora romena, con un sistema di rappresentanza proporzionale
su liste di partito.
Le operazioni di voto hanno preso il via già ieri per le
numerose comunità di romeni residenti all'estero, compresa
l'Italia dove sono stati allestiti 158 seggi. I poco più di 18
milioni di elettori potranno votare fino alle 21 locali, le 20
italiane, con i primi exit poll attesi poco dopo.
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