Percorso:ANSA.it > Diario Vaticano > News

ANALISI - Il Papa e' di tutti

02 aprile, 18:03
Papa Francesco subito dopo l'elezione Papa Francesco subito dopo l'elezione
ANALISI - Il Papa e' di tutti

di Giovanna Chirri

CITTA' DEL VATICANO - Il Papa è di tutti, e non lo scelgono i giornali né i gruppi organizzati. Se ne ha conferma dalla elezione del 266.mo pontefice romano e 265.mo successore di san Pietro, Jorge Mario Bergoglio, gesuita, 77 anni, primo Papa latinoamericano della storia della Chiesa. Si chiamerà Francesco. E' stato eletto presumibilmente al quinto scrutinio, visto che la fumata bianca c'é stata alle 19,06 e fa pensare che siano stati effettuate entrambe le votazioni pomeridiane. Una elezione veloce: Benedetto XVI, quasi otto anni fa, è stato eletto al quarto scrutinio. Tra gli ultimi papi, soltanto Pio XII fu eletto in un conclave fulmineo, al terzo scrutinio; per Giovanni Battista Montini servirono 6 votazioni , per Albino Luciani e Karol Wojtyla 8 e per Angelo Giuseppe Roncalli undici.

L'andamento del voto conferma che non hanno fondamento le affermazioni giornalistiche di questi giorni che puntavano su Angelo Scola come prossimo Papa, e gli attribuivano un pacchetto di voti tra i 40 e i 50. I media soprattutto italiani hanno fatto, finendo alla fine anche per danneggiarlo, una campagna in favore dell'arcivescovo di Milano, già patriarca di Venezia, vicino in gioventù al movimento di Comunione e Liberazione.

E' più probabile, alla luce della elezione, che sia stato Bergoglio ad entrare in conclave già con un pacchetto consistente di voti, che gli ha consentito oggi di arrivare agli almeno 77 richiesti per diventare Papa. Si ricorderà che secondo alcune ricostruzioni Bergoglio sarebbe stato in corsa anche nel 2005, nel conclave dal quale uscì Benedetto XVI. La sua elezione oggi potrebbe fornire anzi elementi per una più completa ricostruzione del conclave del 2005.

La elezione del Papa latinoamericano indica inoltre che andrebbe ripensata l'idea di tanti ecclesiastici, sia ai vertici che alla base, - soprattutto in Italia, ma non solo - di dare molto peso alla percezione mediatica che si ha della Chiesa, di valutarne il peso e la presenza tra i fedeli e il suo annuncio in base alla rilevanza che si ha sui media. Tanto da poter pensare di "condizionare" l'elezione di un pontefice attraverso la informazione? La scelta dei 115 elettori di questo conclave, - che guarda al Continente dove i cattolici sono ancora maggioranza, dove c'é ancora anche una fede popolare abbastanza radicata, una ricerca teologica attenta ai poveri - ricorda a fedeli e vertici ecclesiastici che la principale sfida per la Chiesa è l'annuncio del Vangelo a tutti gli uomini, di ogni latitudine, razza, colore. Lo stile del nuovo Papa, dai suoi primi gesti, - semplicità e spiritualità - richiama un esempio diverso.

[email protected]

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA