20 depositi non sono meglio di uno,
moltiplicano solo i problemi: è questa la convinzione del Wwf
che esprime viva preoccupazione per le dichiarazioni con cui il
ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto
Pichetto Fratin pare preannunciare un cambio totale di strategia
sul deposito dei rifiuti nucleari.
La questione è molto delicata, gli italiani hanno già
sborsato miliardi di euro per affrontarla: l'abbandono di una
strategia per un'altra deve avvenire in modo partecipato e
trasparente. Le dichiarazioni del ministro paiono di fatto
sconfessare il lavoro fatto da Sogin nel corso degli ultimi
anni, lavoro che aveva portato, anche attraverso un percorso
abbastanza partecipato, alla redazione della Cnapi (carta
nazionale aree potenzialmente idonee) poi quindi alla Cnai
(carta nazionale aree idonee).
La metodologia, che pure come Wwf abbiamo contestato
tecnicamente nel merito con robuste osservazioni, era comunque
il frutto di un percorso e di un confronto. Ora non si capisce
la ratio del cambiamento di strategia, se non quella di cercare
di far digerire non a uno, ma a 20 territori le scorie. Il Wwf
ha sempre ritenuto indispensabile individuare un sito nazionale
dal momento che la situazione attuale è da considerarsi la
peggiore dal punto di vista ambientale e per la salute delle
persone perché è tecnicamente provato come la maggior parte dei
siti in cui insistono attualmente le scorie siano assolutamente
non idonei a conservarle in sicurezza.
L'idea di moltiplicare oggi sul territorio gli impianti di
gestione/confinamento delle scorie, peraltro negli stessi siti
in cui oggi si trovano, è tecnicamente errata dal momento che
proprio detti siti erano generalmente stati considerati non
idonei: alcuni sono addirittura in aree di esondazione. Siamo
all'antitesi di quanto si è sostenuto per lustri (anche a
livello governativo) e di quanto chiederebbe anche la
letteratura di settore.
Peraltro, la moltiplicazione dei siti moltiplica anche i
problemi di gestione della sicurezza da eventuali attacchi visto
che andranno tutti presidiati militarmente.
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