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ANSAcom - In collaborazione con Ancc-Coop
"Riteniamo che l'educazione degli affetti, che dovrebbe effettivamente essere anche portata nelle scuole, sia necessaria un po' in tutto il tessuto sociale". Lo ha affermato Rita Librandi, vicepresidente dell'Accademia della Crusca, in occasione della presentazione a Firenze dell'iniziativa 'Dire, fare, amare' promossa da Coop Italia per l'educazione affettiva obbligatoria nelle scuole. Per la campagna, l'Accademia ha analizzato cinque parole chiave per l'educazione affettiva - ascolto, amore, rispetto, consenso, fiducia -, ricostruendo origine e storia di questi vocaboli e soprattutto l’uso che oggi nel linguaggio comune ne facciamo tenendo conto anche delle deviazioni rispetto al significato di partenza, per "riuscire a capire con maggiore esattezza - ha spiegato Librandi - il significato di queste parole, in particolare di queste cinque che sono particolarmente rappresentative degli affetti, delle emozioni, dei sentimenti". La parola 'amore' è di antichissima attestazione tanto che in volgare, compare per la prima volta nel 1190: "Nel significato di amore - scrivono gli accademici - rientrano tutte le parole individuate per promuovere l’educazione alle relazioni e agli affetti; tutte possono essere adoperate per definirne la natura: amore è fiducia nell’altro, è capacità di ascolto, è rispetto della persona verso cui rivolgiamo il nostro sentimento ed è consenso verso le sue decisioni".
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