ROMA - Si chiama 'Majlis and the Manameh' ed è un'installazione del Golfo che sarà esposta alla Biennale di Architettura di Venezia, a dimostrazione di come uno spazio di ritrovo possa essere costruito e adattato in risposta all'aumento delle temperature globali.
La struttura è il manameh, (che in arabo significa 'luogo di riposo e sonno') ed è stata progettata per favorire il flusso d'aria e trattenere il calore nel terreno, scrive il quotidiano The National.
Tradizionalmente, il manameh utilizza forme di costruzione sostenibili e si trova spesso in montagna e lungo la costa degli Emirati Arabi. La sua semplicità consente modifiche per favorirne ulteriormente il raffreddamento passivo, nonché modifiche progettuali per adattarsi a diversi scopi. L'opera è stata curata dagli architetti e ricercatori urbani emiratini Ahmed e Rashid bin Shabib, con il supporto di Expo City Dubai.
Si compone di tre manameh interconnessi, che saranno presentati ai Giardini, il cuore della Biennale.
I fratelli Bin Shabib sono stati invitati a presentare il loro progetto da Carlo Ratti, curatore della Biennale di quest'anno. L'installazione segna il loro ritorno all'evento dopo aver partecipato con il Padiglione Nazionale degli Emirati Arabi nel 2021, firmando la pubblicazione che accompagnava la mostra, 'The Anatomy of Sabkhas'.
I fratelli sono noti per essere i fondatori di 'Brownbook', che esamina città di tutto il mondo evidenziandone i punti di intersezione culturale. Tuttavia, da tempo lavorano per infondere concetti di sostenibilità nelle pratiche architettoniche vernacolari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA