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A Salerno funerali Carmine De Luca, ucciso al Mercato Ittico

A Salerno funerali Carmine De Luca, ucciso al Mercato Ittico

Il sacerdote, se volete vendicarvi amate di più

SALERNO, 07 ottobre 2024, 11:35

Redazione ANSA

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Una folla di parenti ed amici questa mattina ha partecipato alle esequie del 47enne Carmine De Luca, per tutti conosciuto come "Peppolo", ucciso insieme a Rosario Montone, 58enne di Portici, da un ex collega Francesco Iacovazzo, 72enne del luogo, al Mercato Ittico di Salerno, all'alba di martedì scorso. I funerali nella chiesa San Giuseppe Lavoratore a Salerno, in via Bottiglieri.
    Toccante l'omelia di don Nello Senatore che in molti passaggi ha esortato alla pace, al perdono, chiedendo di abbandonare sentimenti di vendetta.
    "Non è possibile - ha detto - che oggi possa accadere quello che è accaduto a questo nostro amico e al suo amico Rosario. C'è stata una fila interminabile di persone che mi hanno parlato di loro e soprattutto di Carmine, descritto come un uomo forte e vigoroso che ha messo al centro della sua vita la moglie e le sue due figlie, qui oggi, chiuse nel loro dolore. Hanno perso una persona che hanno amato, voluto bene e accarezzato. Noi tutti oggi ci ribelliamo, in modo silente, ma pur sempre ci ribelliamo per il modo barbaro in cui sono stati uccisi. Le strade sono due: o la strada della violenza o dell'amore. Tu madre - ha aggiunto rivolgendosi alla moglie del defunto - devi essere esempio per loro, esempio di un amore che sa perdonare.
    Noi tutti sentiamo il sangue che ribolle e delle pulsioni che farebbero altro, non certamente il perdono. Ma noi dobbiamo modificare la realtà perché la violenza genera solo violenza.
    Solo la follia può provocare gesti inauditi come questi. Tanti amici qui presenti, ho visto la Lega Navale, gli amici del subbuteo, dell'Azione cattolica, testimonianza che Carmine era un gigante buono, un generoso. Quella mano omicida, quella mano che ha premuto quel grilletto, oggi, vive la follia più amara.
    Abbiamo nel cuore una parola roboante: vendetta. Però la vendetta genera violenza".
    "Se volete veramente vendicarvi - ha detto il sacerdote - amate di più, siate più generosi. Perché questa è l'unica vera vendetta. Siate voi giganti dell'amore, giganti del perdono. Ma questo non ci esime dal dire a chi ha premuto quel grilletto di avere il coraggio di inginocchiarsi e di chiedere perdono per quello che ha fatto".
    Un lungo applauso ha accompagnato queste ultime parole del parroco, tra le lacrime, gli abbracci, e il dolore forte e riconoscibile sul volto degli amici e dei parenti che, anche dall'altare, hanno descritto il 47enne come "una persona straordinaria, amico gioioso, generoso, attento ai bisogni degli altri, un grande e instancabile lavoratore, dedito alla sua famiglia".
   

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