(di Angelo Cerulo)
Sono i temi dell'amore, intimista e
universale, declinato con i ritmi del progressive rock e le
contaminazioni di modernità e tradizione utilizzando quasi
sempre la lingua napoletana del Settecento, e quello, attuale e
sofferto, della pace che caratterizzano sia il prossimo concerto
del musicista Mario Fasciano a Napoli (alle 19 del 12 aprile
nella Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio a
Capodimonte) sia i tratti distintivi dell'album 'Entanglement'.
"Uscito un anno fa - spiega l'artista napoletano 72enne -
oggi il bilancio per il nostro LP prodotto dalla Clisler è
positivo, un lavoro cominciato prima della pandemia fra Roma e
Londra ma che ha visto la luce anni dopo. E dico 'nostro' perché
nel lavoro ho coinvolto nomi come Rick Wakeman, Steve Morse,
Roger King, Rob Townsend in un'operazione che già nel titolo -
'Entanglement' - richiama il concetto della 'meccanica
quantitistica', del filo che unisce il tutto, in un mix di acqua
e terra".
Compositore, cantante, batterista, polistrumentista, Fasciano
ha condiviso percorsi artistici e umani con star del rock e ora
si misura, nel concerto del 12 aprile, con il tema universale
della pace; sul palco con lui (impegnato con percussioni e voce)
anche Gianni Aquilini (tastiere) e Rob Townsend (sax soprano e
flauto). "Ho sempre ragionato e agito con 'mente rock e cuore
napoletano' - spiega - per mettere nelle mie esecuzioni le mille
emozioni legate a uno stato dell'anima. E la pace, intesa come
urgente , attuale, imprescindibile in questa fase complicata del
mondo, impone a noi tutti, anche agli artisti, di impegnarsi in
un percorso di luce e di amore, non di oscurità e odio".
Nella Chiesa di Capodimonte, Mario Fasciano e i suoi partners
richiameranno, sulla scia della contaminazione, sonorità del
mondo utilizzando la lingua napoletana. La stessa ispirazione
del lavoro discografico: "Nel vinile - afferma - ho messo me
stesso; quello delle contaminazioni musicali, della miscela di
modernità e tradizione con escursioni nella musica folk europea
con riferimenti a quella irlandese/celtica. Gli accenni alla
musicalità naturale, movimento d'acqua, che potrebbero essere
legati al mare o alla pioggia e aperture che inneggiano a
continue albe gonfie di speranze e di futuro". C'è anche un
brano 'liturgico', "degno di una cerimonia francescana -
sottolinea - celebrata con semplicità ma con sincero afflato
spirituale".
Sono continui gli accenni alla tradizione napoletana nelle
sonorità dei mandolini e delle chitarre. E le sonorità
napoletane si manifestano in pieno nella tarantella finale. "Ciò
che voglio contribuire a far emergere - dice Fasciano - sono le
caratteristiche di un popolo oscillante tra ironia e forte
attaccamento alla vita". E, citando le parole di Massimo Rinaldi
dalla copertina dell'album che contiene 9 brani, uno dei quali
in italiano, Fasciano ricorda la frase 'io sono te e tu sei me,
io sono uguale a te'. Questo - conclude - è il filo conduttore
dell'Amore".
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