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Il Deep Blu al centro del Festival del Management a Napoli

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Il Deep Blu al centro del Festival del Management a Napoli

40 panel e 200 relatori, anche Manfredi, Rizzi, Costa, Casali

NAPOLI, 08 maggio 2025, 17:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La ricerca e le potenzialità del Deep Blu, ossia l'impegno verso lo spazio e il mare, sono al centro della terza edizione del Festival del Management, che si svolge a Napoli: oltre 40 i panel e circa 200 i relatori.
    Secondo il sindaco di Napoli e presidente Anci, Gaetano Manfredi, "il nostro è il tempo della sfida della complessità.
    Sotto questo aspetto, la cultura del management può dare tanto, soprattutto se interpretata in veste sociale. Il tema del Blu sarà parte rilevante del futuro degli studenti e della qualità di vita di tutti. Napoli è la città della complessità, ma anche della capacità di trovare soluzioni con l'aiuto dell'inventiva e dell'intuizione".
    "Il blu è il tema della navigazione verso nuovi orizzonti del mare e del cielo e il management può essere la bussola di questa navigazione. Ed è molto importante questa occasione per mettere al centro il talento dei nostri giovani che noi formiamo ma che poi vanno a fare sviluppo altrove. Dobbiamo abbracciare e trattenere i nostri studenti", ha detto Roberto Vona, ideatore del Festival.
    Durante il panel inaugurale, sulle "dinamiche geopolitiche internazionali", Luigi Casali, comandante dell'Accademia Aeronautica militare, ha sottolineato come la formazione oggi deve confrontarsi con le macro aree delle tecnologie e dei domini emergenti, mentre Salvatore Vitiello, comandante del Comando Logistico della Marina militare ha sottolineato che "per difendere i nostri territori non basta più la presenza navale e la deterrenza, perché bisogna saper contrastare anche un piccolo drone che porta esplosivo". Del resto, "non si può impedire di attraversare il Canale di Suez perché escluderebbe il Mediterraneo dal commercio e il 90% dei traffici commerciali avviene via mare".
    Vittorio Rizzi, neo capo del Dipartimento Informazioni per la sicurezza, ha spiegato che "il compito delle agenzie di intelligence è quello di garantire la sicurezza del Paese, della sua sovranità, e di tutelare le nostre imprese. Lo spazio e il mare dal punto di vista della sicurezza sono la stessa cosa: recentemente un satellite è stato attaccato e questo ha compromesso un cavo sottomarino ad esso collegato. I domini nuovi richiedono l'innovazione tecnologica che viaggia con accelerazione progressiva e quindi richiede a tutti, anche al legislatore internazionale, di agire. Contrariamente a quanto alcuni ritengono, la segretezza rappresenta una forma di democrazia".
    Al dibattito è intervenuto anche Sergio Costa, vicepresidente della Camera, che ha citato alcuni dati sulla blue economy: "il 70% del pianeta è coperto dal mare e il mare assorbe il 95% dell'anidride carbonica. Come spiega l'Ocse, il 90% del commercio viaggia su nave. L'aspetto economico è importante tanto quanto la sostenibilità, devono camminare di pari passo".
    Quanto allo spazio, Costa ha ricordato che secondo stime della Nasa, "il potenziale sviluppo della space economy è pari all'astronomica cifra di 700 quintiliardi di miliardi di miliardi di dollari. Basta questo per capirne la rilevanza. Ma attenzione: il sistema spazio non è di proprietà delle singole Nazioni e per questo è decisivo aggiornar la legge di regolamentazione che risale al 1967".
    In un'altra sessione è intervenuto tra gli altri Mario Mattioli, presidente della Federazione del mare, ch ha espresso soddisfazione per il fatto che "finalmente le questioni del mare entrano nell'agenda politica con l'istituzione di un dicastero specifico e un comitato di coordinamento che coinvolge dieci ministeri. Il 90 per cento delle merci viaggia via mare, è un'autostrada di straordinaria importanza. Persistono criticità che sono di natura geo-politica, di sicurezza e di scudo agli attacchi cyber".
    Alessandro Garbellini, responsabile dell'Ufficio Spazio della Farnesina, ha a sua volta insistito sulla necessità di aggiornare la legge di regolamentazione del 1967 e ha messo in risalto l'impegno di un lavoro a livello nazionale e Ue "affinché le industrie italiane accelerino lo sviluppo" sul campo dello Spazio, soprattutto con l'attenzione ai risvolti economici dei rapporti con i Paesi emergenti.
   

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