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Temi caldi
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
"Le dichiarazioni rilasciate
dall'amministrazione comunale di Napoli nella commissione
Urbanistica sul fenomeno degli affitti brevi ci sembrano
improntate a un ottimismo quantomeno discutibile. Sostenere che
in città il turismo non abbia impattato sulle dinamiche del
mercato immobiliare e che gli unici penalizzati siano gli
studenti, per i quali sarà sufficiente costruire studentati,
peraltro gestiti da privati, ci sembra una risposta superficiale
che sottovaluta un disagio sociale che ormai nella città è
sempre più evidente". Così, in una nota, Raffaele Paudice della
segreteria Cgil Napoli e Campania replica alle affermazioni del
sindaco Gaetano Manfredi e della vice sindaco Laura Lieto dopo
la riunione della commissione Urbanistica sul tema degli affitti
brevi.
"Da un lato, - sostiene Paudice - non si tiene conto
dell'espulsione di tutti quei soggetti, a partire dagli
studenti, che non avevano nemmeno un contratto regolare e,
dall'altra, non si tiene conto dell'aumento del divario e delle
disuguaglianze tra chi ha una casa di proprietà e chi deve
ricorrere al mercato degli affitti. A Napoli, se si guarda al di
fuori dei dati ufficiali, ormai sono presenti più di diecimila
offerte per B&B, che secondo il dato fornito da AirDNA,
oscillano tra le 10mila e le 14mila nei periodi di picco, a
fronte delle 8400 registrate e delle meno di 7mila che pagano
una regolare tassa di soggiorno".
"L'analisi del Comune - incalza - ignora inoltre un fenomeno ben
più preoccupante: dietro la semplicistica conclusione che i B&B
siano fonte di reddito per le famiglie c'è la sempre più
invadente presenza di grandi gruppi immobiliari e di fondi
stranieri che investono su un mercato immobiliare per loro a
basso costo con profitti notevoli ai limiti della speculazione.
Riteniamo - prosegue Paudice - che la crescita del turismo a
Napoli sia un fenomeno importante che porta occupazione e
afferma un'immagine internazionale e nuova della città, aprendo
anche a nuove forme di investimento. Ma è una risorsa che va
regolamentata per evitare che, così come sta già accadendo,
aggiunga disuguaglianze e disagio sociale in una città con un
tessuto sociale già fragile, stravolgendo anche la composizione
sociale e svuotando il centro della sua ricchezza immateriale e
culturale che le valse nel 1997 il riconoscimento dell'Unesco".
"Rispetto al fenomeno degli affitti brevi ad uso turistico le
politiche del Comune di Napoli vanno evidentemente
controcorrente rispetto alle esperienze delle altre grandi città
italiane e questo - sostiene ancora la Cgil Napoli e Campania -
è un elemento ancora più sorprendente visto l'importante ruolo
nazionale ricoperto dal Sindaco Gaetano Manfredi. Le proposte
del Comune non colgono in alcun modo questi rischi e ci sembrano
solo dei palliativi rispetto a un'emergenza che investe i ceti
più fragili. Così come - conclude - ritenere sufficiente che la
risposta alla espulsione degli studenti dal centro della città
sia l'apertura di studentati gestiti da privati, significa non
cogliere da parte dell'amministrazione la dimensione del disagio
abitativo e il rischio che la città non sia più quella dei suoi
abitanti".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
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