Via libera dall'Eurocamera alla revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni. Con 458 voti a favore, 101 contrari e i4 astenuti, l'Aula ha sostenuto la modifica mirata proposta dalla Commissione Ue per concedere flessibilità alle case auto nel raggiungimento dei nuovi target di emissione scattati quest'anno, permettendo di calcolare la conformità ai limiti su una media di tre anni (2025-2027), anziché su base annuale, per aiutare i costruttori a rispettare il tetto di 93,6 grammi di CO2 per chilometro, previsto a livello di flotta. Calcolare la conformità sul triennio e non sull'anno consente alle case auto di compensare eventuali ammanchi in uno o due anni incrementando le loro prestazioni negli altri anni successivi. Oltre alla conformità su base triennale, per alleggerire ulteriormente le case automobilistiche la proposta avanzata a inizio aprile dalla presidente Ursula von der Leyen - nel quadro del piano ad hoc per l'automotive - prevede la possibilità di notificare una sola volta, entro fine 2027, la registrazione di alleanze in 'pooling' stipulate nei tre anni per figurare come un unico blocco industriale ai fini del calcolo dei target, evitando l'obbligo di notifica annuale. La modifica è stata approvata dall'Eurocamera senza emendamenti, dunque il testo dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio Ue nelle prossime ore per concludere l'iter legislativo e far entrare in vigore la proposta.
Acea, 'bene flessibilità multe ma ora strategia a lungo termine'
"L'introduzione di un meccanismo di media triennale è un passo nella giusta direzione, che riconosce le complessità e le difficoltà persistenti del mercato automobilistico, ma abbiamo bisogno di una strategia di decarbonizzazione a lungo termine che includa più stazioni di ricarica, incentivi all'acquisto e fiscali, mantenendo al contempo il settore una potenza competitiva e garantendo l'autonomia strategica dell'Ue sulle tecnologie critiche". Così la direttrice generale dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) Sigrid de Vries commentando il via libera da parte di Consiglio e Parlamento Ue alla revisione del regolamento delle emissioni CO2 di nuove auto e furgoni per garantire flessibilità ai produttori nel breve termine. "La prossima revisione del regolamento" prevista entro la fine dell'anno "deve essere solida e completa. Le sole flessibilità immediate non sono sufficienti a rimettere in carreggiata la transizione e la revisione sarà un elemento essenziale per la definizione di una strategia di decarbonizzazione a lungo termine", ha puntualizzato.
T&E, da Ue concessione non necessaria all'industria dell'auto
L'organizzazione ambientalista Transport & Environment (T&E) ritiene che il rinvio al 2027 dell'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 nell'UE approvato dal Parlamento europeo rappresenti una concessione non necessaria all'industria automobilistica. Nei primi tre mesi del 2025, infatti - si legge in una nota - le vendite di veicoli elettrici a batteria sono aumentate del 45% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Eppure, la Commissione europea ha risposto alle pressioni dei produttori auto concedendo loro due anni in più - fino al 2027 - per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti per il 2025. T&E ha esortato l'UE a mantenere i futuri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i produttori auto, sottolineando che l'Europa non può permettersi ulteriori ritardi nel recuperare il divario con la Cina.
Maggioranza e opposizione divise al Pe su rinvio multe auto
Maggioranza e opposizione divise al voto sul via libera dall'Eurocamera per concedere flessibilità alle case auto nel raggiungimento dei nuovi target di emissione scattati quest'anno. A sostegno del testo si sono infatti espressi Fratelli d'Italia, Forza Italia e Pd. Contrari invece Lega, che con una nota di Silvia Sardone, sottolinea che "rimodulare in tre anni le multe sia troppo poco, troppo tardi" e chiede una "eliminazione totale del green deal". A sostegno invece dell'impianto originale del regolamento sulle emissioni, e quindi anche loro contrari alla richiesta di flessibità, gli eurodeputati di M5s e Avs.
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