Un anno di ammortizzatori sociali,
a partire dal 14 febbraio. È quanto previsto dall'accordo
siglato oggi da Stellantis e sindacati per i lavoratori del
reparto Preassembly & Logistic Unit di Mirafiori, meglio noto
come "ex mascherine". "L'accordo è positivo - spiega Luigi
Paone, segretario generale Uilm Torino - ma è evidente che si
tratta di una soluzione 'tampone', che ci dà la possibilità in
questi 12 mesi di trovare una collocazione definitiva per questi
lavoratori. Per noi la priorità è farli rientrare in fabbrica al
più presto, non è accettabile la prospettiva di passare da un
ammortizzatore sociale all'altro".
"L'accordo è un piccolo passo,sicuramente positivo - osserva
Sara Rinaudo, segretario territoriale Fismic Confsal di Torino -
per continuare a garantire l'occupazione dei lavoratori dell'ex
reparto mascherine di Mirafiori. Non è solo una misura di
tutela, ma un'opportunità per rafforzare la professionalità dei
dipendenti attraverso piani formativi strutturati e incontri di
verifica trimestrali. Non basta, è fondamentale che il Ministero
del Lavoro intervenga approvando il rinnovo per il prossimo
anno. L'obiettivo che dobbiamo perseguire tutti sinergicamente è
chiaro: stop ai palliativi, occorre difendere l'occupazione e
accompagnare la transizione industriale con strumenti
strutturali, senza lasciare indietro nessuno. Continueremo a
lavorare affinché gli impegni presi siano rispettati e affinché
si aprano prospettive di lungo termine per il sito produttivo di
Mirafiori e per l'intero comparto automotive". "L'accordo
permette di mettere in sicurezza per un anno 251 lavoratori. E'
anche prevista la maturazione dei ratei contrattuali che di
solito non c'è negli ammortizzatori sociali. Questo permette nel
2025, anno pieno di incertezza, di evitare i licenziamenti.
L'impegno è quello di trovare con Stellantis una soluzione
strutturale. Aspettiamo la convocazione dal ministero del
Lavoro", afferma Rocco Cutrì, segretario generale della Fim
torinese. "Con questo pre-accordo - aggiunge Gianni Mannori
della Fiom di Mirafiori - abbiamo voluto nell'immediato
tutelare 251 lavoratori che dal 15 febbraio avrebbero potuto
trovarsi senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. È chiaro
che la vera soluzione sia per loro che per gli altri circa 2.800
lavoratori ancora in cassa integrazione saranno delle produzioni
in grado di saturare tutti gli addetti e la sola 500 ibrida,
seppur rappresenti una importante boccata d'ossigeno, non è
ancora sufficiente. Per questo continueremo con forza a chiedere
nuovi modelli come abbiamo fatto finora".
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