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Diabetici sempre più vecchi grazie a cure migliori

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Diabetici sempre più vecchi grazie a cure migliori

Sale l'età media dei pazienti, criticità nelle complicanze

ROMA, 08 maggio 2025, 12:52

Redazione ANSA

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Diabetici sempre più anziani. Attestazione: PixelsEffect - iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diabetici sempre più anziani. Attestazione: PixelsEffect - iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Migliorano la qualità della vita degli italiani con il diabete e l'assistenza clinica ai malati, ma restano difficoltà nel monitoraggio di alcune complicanze comuni, come il piede diabetico e la retinopatia, e nella diffusione dei microinfusori di insulina, che ancora non supera il 20% di utilizzatori. Il miglioramento delle terapie e dell'assistenza sta comportando l'invecchiamento della popolazione diabetica e l'aumento dei 'long survivor' (soggetti con la malattia da più di 20 anni), con una quota di over 75 passata dal 34,8% a quasi il 36% per i malati di diabete di tipo 2, mentre nel diabete di tipo 1 aumentano gli over 65 (18,3%) con anche una quota di ottuagenari. Questo è il quadro che emerge dagli Annali 2024 dell'Associazione medici diabetologi (Amd), che ogni anno fotografa come viene curato e gestito il diabete nelle strutture specialistiche del nostro Paese e che ha 'censito' una popolazione di oltre 750.000 pazienti.

Nel report, presentato oggi al Senato, emergono diversi trend positivi: rimane stabile la quota di pazienti che raggiungono i corretti valori di emoglobina glicata (56%), cresce quella di chi ha il colesterolo in regola, che passa dal 40,2% al 44%, e, nel diabete tipo 2, continua a diminuire la percentuale di pazienti obesi, scesa dal 36 al 35% anche grazie all'uso sempre più frequente di farmaci appropriati. È infatti aumentato in modo sostanziale l'impiego di glifozine e degli agonisti recettoriali del GLP-1 (tra cui il semaglutide), che passa dal 67,5% all'attuale 77,4%. Resta però ancora bassa la percentuale (26,5%) di chi raggiunge i corretti valori della pressione sanguigna. Per quanto riguarda il diabete gestazionale, calano le diagnosi tardive, che passano dal 14,4% della precedente rilevazione al 13,6% di quella attuale.

 Infine, continuano a persistere differenze nella distribuzione geografica e socio-economica della malattia, con un'incidenza maggiore nel meridione e tra gli uomini delle fasce sociali più disagiate. Il 14% di tutti i pazienti seguiti dalle diabetologie italiane è originario di Paesi extra-europei. 
   

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