Turismo "archeoenogastronomico"
unica chiave di lettura del prossimo futuro del territorio
flegreo: a Bacoli (Napoli) gli imprenditori Alessandro Laringe e
Francesca Cozzolino hanno presentato le speciali degustazioni in
grotta "the cave food experience" di Punta Castello.
All'incontro hanno partecipato Fabio Pagano, direttore del Parco
archeologico dei Campi Flegrei e Roberto Laringe, presidente
Federalberghi Campi Flegrei. "Qui si costruiva il modello di una
'dolce vita antica' - ha spiegato Pagano - in un luogo che al
mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo -
eccellenza agroalimentare di allora e contemporanea - dentro
appunto il sito dove si animava la 'dolce vita romana'. Siamo
all'interno di un Parco archeologico che sicuramente si visita,
ma che soprattutto si vive perché ci si dorme dentro, si beve e
si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza.
Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni
sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel
Parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione
Terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro,
incontrare le persone, fare un'esperienza di vita dentro un
Parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte
del mondo. L'importante è garantire esperienze perché
l'esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social,
anche con il passaparola".
Ecco oggi "la dolce vita antica" di Bacoli: nel "balneum
imperatoris" di Punta Castello si cena sul mare a lume di
candela. In quello che anticamente era un bagno termale
dell'epoca romana, si organizzano particolari cene nelle
gallerie romane "the cave food experience", ideate da Alessandro
Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e
Diana. Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21.
Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti
del territorio. "Immersi in queste antiche grotte - spiega
Alessandro Laringe - qui si può vivere una vera esperienza
'archeoenogastronomica', cenando in un ambiente intriso di
storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato.
Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell'Epitaffio,
Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale
che i bagnanti incontravano lungo la costa". I piatti del menù a
base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe,
pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli
chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena
del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di
tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il
suo approccio alla cucina creativa, che fonde le tecniche
acquisite in giro per il mondo. Per gli ospiti delle grotte
antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse
bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e
caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di
provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan
fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al
carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone.
Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al
rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert:
tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai
lamponi e mousse di cioccolato bianco. "I siti archeologici
attirano turisti da tutto il mondo - ha commentato Roberto
Laringe - esperienze come quelle delle cene in grotta antiche
sono davvero uniche. Ora c'è un turismo in grande crescita,
grazie anche al lavoro dell'aeroporto di Capodichino. Se da un
lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano,
contrastato dall'estero, per noi il turismo straniero continua a
crescere".
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