L'Onu celebra oggi la Giornata
Mondiale della Resilienza del Turismo per promuovere uno
sviluppo turistico che faccia fronte agli shock, come ad esempio
la pandemia da Covid, tenendo conto della vulnerabilità del
settore turistico alle emergenze. Un invito all'azione per gli
Stati a sviluppare strategie nazionali per la riabilitazione
post- emergenze, anche attraverso la cooperazione
pubblico-privato e la diversificazione delle attività e dei
prodotti. Il turismo, ricorda l'Onu, sostiene milioni di posti
di lavoro diretti e indiretti in tutto il mondo, soprattutto per
le donne e i giovani e per alcuni piccoli Stati insulari e paesi
in via di sviluppo rappresenta oltre il 20% del prodotto interno
lordo. Per molti paesi il turismo è una delle principali fonti
di reddito, valuta estera, entrate fiscali e occupazione.
Secondo l'Onu il turismo sostenibile, compreso l'ecoturismo, è
un'attività trasversale che può contribuire al raggiungimento
degli obiettivi di sviluppo sostenibile promuovendo la crescita
economica, riducendo la povertà, creando un'occupazione piena e
produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. Promuove la cultura
locale, migliora la qualità della vita e dà potere alle donne e
ai giovani, alle popolazioni indigene e alle comunità locali.
Permette la formalizzazione del settore informale, la promozione
della mobilitazione delle risorse domestiche e la protezione
dell'ambiente e lo sradicamento della povertà e della fame, in
particolare attraverso la conservazione e l'uso sostenibile
della biodiversità e delle risorse naturali.
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