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L'asse Unione europea-Parigi per attrarre i cervelli Usa irrita Roma

L'asse Unione europea-Parigi per attrarre i cervelli Usa irrita Roma

Von der Leyen e Macron rispondono a Trump con l'iniziativa "Choose Europe for Science"

BRUXELLES, 06 maggio 2025, 09:11

Michele Esposito

ANSACheck
L 'asse Unione europea-Parigi per attrarre i cervelli Usa irrita Roma © ANSA/AFP

L 'asse Unione europea-Parigi per attrarre i cervelli Usa irrita Roma © ANSA/AFP

BRUXELLES - "Scegliete l'Europa, qui sarete liberi". Dalla Sorbona di Parigi parte la caccia ai cervelli di una Unione europea che si muove sempre più in chiave anti-Trump. Di fronte alla scure del tycoon sulle università americane e mentre i negoziati sui dazi stentano a decollare, Ursula von der Leyen, al fianco di Emmanuel Macron, sceglie di rispondere con l'iniziativa 'Choose Europe for Science' pe rilanciare l'intero mondo della ricerca del Vecchio Continente.

Eppure, la mossa dell'asse Bruxelles-Parigi non è piaciuta a tutti. Il governo italiano, assente alla presentazione del programma, non ha nascosto la sua irritazione: "L'evento è stato organizzato in pochissimi giorni, c'è un tema politico", hanno sottolineato fonti del ministero dell'Università. L'iniziativa della Sorbona, e la stessa partecipazione di von der Leyen, in effetti non era nota fino a qualche giorno fa.

Ma la stoccata di Roma non era certo attesa a Bruxelles e, toccando un dossier piuttosto caro alla presidenza dell'esecutivo europeo, non passerà inosservata. Difficilmente, come spesso accade, la Commissione replicherà. Anche perché, come bersaglio, il governo italiano ha ancora una volta scelto Macron, più che von der Leyen. Il ministero guidato da Anna Maria Bernini non ha caso ha parlato di "iniziativa francese", facendo notare che "mentre gli altri annunciano l'Italia ha già agito" con un bando da 50 milioni istituito il 7 aprile per la ricerca. Il confronto ideale sul tema, hanno fatto sapere le stesse fonti, sarà quello del Consiglio Ue Competitività e Ricerca del 23 maggio, a Bruxelles. "Noi attraiamo i ricercatori molto più sobriamente di Macron", ha chiosato il vice premier Matteo Salvini rivitalizzando un dualismo tra Italia e Francia che, dalla storica girandola di incontri dei leader in occasione dei funerali del Papa a Roma, ha ripreso vigore.

Di tutt'altro genere è, tuttavia, l'obiettivo della Commissione. Von der Leyen, di fronte all'America di Donald Trump, vuole più che mai porre l'accento sulla dimensione europea e non nazionale. "In un mondo in subbuglio a nostra prosperità dipende dalla nostra unità", ha sottolineato la numero uno di Palazzo Berlaymont al termine del bilaterale con Macron. Poco prima, assieme al presidente francese, aveva invece snocciolato i punti cardine di 'Choose Europe for Science'.

L'Unione europea, per il biennio 2025-27, metterà in campo 500 milioni "per fare dell'Europa un polo di attrazione per i ricercatori", ha annunciato la presidente Ue. L'obiettivo è chiamare nel Vecchio continente i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti da tutto il mondo e dare possibilità a quelli europei di crescere grazie a "super sovvenzioni" di 7 anni sotto l'egida del Consiglio europeo della Ricerca.

"Presenteremo una prima legge europea sull'innovazione e una strategia per le startup, per eliminare le barriere normative e per facilitare l'accesso al capitale di rischio per le startup. Dobbiamo rendere più facile e attraente venire in Europa per fare ricerca", ha spiegato von der Leyen mentre Macron ha annunciato un pacchetto francese aggiuntivo da 100 milioni per i ricercatori stranieri. Entrambi, dal palco della Sorbona, non hanno risparmiato una stoccata a Trump. "Nessuno può pensare che questa grandissima democrazia mondiale, il cui modello economico si basa così solidamente sulla scienza libera, vieti la ricerca", ha attaccato Macron. "Il ruolo della scienza nel mondo di oggi è messo in discussione, ed è un errore di calcolo gigantesco", gli ha fatto eco von der Leyen, presentando l'Europa come il luogo della ricerca "aperta e libera". Una ricerca che "non deve avere passaporto, etnia o partito politico".

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