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Porta lettere detenuti in carcere, sospeso cappellano di Bergamo

Porta lettere detenuti in carcere, sospeso cappellano di Bergamo

Protesta dei carcerati, 'don Luciano torni tra noi'

MILANO, 30 luglio 2024, 11:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Don Luciano Tegantini non è più al momento il cappellano della casa circondariale di Bergamo dopo che è stato sorpreso a portare fuori e dentro dal carcere delle lettere dei detenuti.

E proprio i detenuti hanno scritto alla direttrice Antonina D'Onofrio per chiedere di revocare il provvedimento nei confronti del prete. 
    Il 19 luglio, mentre stava per accedere alla casa circondariale, a don Tengattini, 58 anni, la polizia penitenziaria ha chiesto di mostrare cosa avesse con sé e nella sua borsa sono state trovare tre lettere affidategli da un paio di detenuti.

Le norme del carcere vietano di portare all'esterno e riportare dentro, senza autorizzazione, lettere o altri oggetti e quindi la direttrice ha deciso di sospenderlo, anche se non è chiaro se temporaneamente o defiitivamente.
    "Alla cortese attenzione del direttore di codesto istituto; noi tutti detenuti della casa circondariale chiediamo che don Luciano torni tra noi", hanno scritto i detenuti in una lettera piena di firme nella quale ricordano l'aiuto ricevuto da don Luciano, il sostegno nel riconciliarsi "con le proprie famiglie e i propri figli" e il conforto "che troviamo in lui nel momento del bisogno".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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