"C'era un piano per uccidere
Andrea Bossi". E' l'ex fidanzata di Michele Caglioni, il 20enne
a processo con il coetaneo Douglas Carolo per l'omicidio del
26enne Andrea Bossi, ucciso nella sua abitazione di via
Mascheroni a Cairate, nel Varsotto, nella notte tra il 26 e il
27 gennaio 2024, a testimoniare davanti alla Corte d'assise del
tribunale di Busto Arsizio presieduta dal giudice Rossella
Ferrazzi.
Le dichiarazioni che la ragazza ha già reso davanti al pm
Francesca Parola, titolare delle indagini, sono alla base
dell'aggravante della premeditazione contestata ad entrambi gli
imputati. Imputati che si sono accusati l'un l'altro in diversi
interrogatori. La giovane, non senza qualche reticenza, ha
spiegato come l'allora fidanzato a fine dicembre 2023 le confidò
che Douglas doveva uccidere una persona per soldi. Ad inizio
gennaio sempre Caglioni le disse che quella persona era Andrea
Bossi "mi spiegò che Carolo gli aveva detto che, siccome sapeva,
avrebbe dovuto aiutarlo altrimenti avrebbe ammazzato anche lui".
Caglioni, secondo quanto testimoniato dalla ragazza, le
illustrò anche il piano per eliminare il 26enne. "Sarebbero
andati da lui - ha detto la teste - Avrebbero iniziato a parlare
poi avrebbero attuato il piano. Avrebbero torturato Bossi per
farsi dare i codici delle carte di credito quindi lo avrebbero
portato fuori, ancora vivo, chiuso nel bagagliaio di un'auto e
gli avrebbero poi dato fuoco uccidendolo".
La ragazza ha poi spiegato che Caglioni le disse che Carolo
quella sera perse la testa bloccando Bossi con un braccio
intorno al collo e pugnalandolo. Il movente è economico: "Tanti
soldi, più di 100mila euro. Dopo l'omicidio Carolo costrinse
Michele a prelevare con le carte di Bossi puntandogli un
coltello alla schiena", ha riferito la teste aggiungendo che
Carolo minacciava Caglioni "lo aspettava fuori casa e non lo
mollava mai".
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