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Don Patriciello in Molise scopre targa per Giuseppe Di Matteo

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Don Patriciello in Molise scopre targa per Giuseppe Di Matteo

'C'è bisogno di seminare semi di speranza parlando a giovani'

CASTELPETROSO, 08 maggio 2025, 17:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'abbraccio mortale tra la mafia e le istituzioni crea corruzione e morte. Falcone diceva che la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un inizio e una fine. Quando non lo sappiamo, ma sono convinto che ciò avverrà". Lo ha detto Padre Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che è tornato in Molise, a Castelpetroso (Isernia), per scoprire una targa dedicata a Giuseppe Di Matteo, una delle vittime del mafioso Giovanni Brusca. Giuseppe, 13 anni, fu sequestrato per 779 giorni, poi strangolato e sciolto nell'acido dopo che il padre divenne collaboratore di giustizia.
    "Siamo qui - ha detto ancora Padre Maurizio - perché abbiamo bisogno di seminare semi di speranza parlando ai giovani di una vittima innocente di cui si è parlato poco sebbene abbia pagato un prezzo altissimo".
    Padre Maurizio Patriciello, da anni, è impegnato nella lotta alla criminalità. "La paura - ha detto - è un sentimento umano.
    Se serve a farmi diventare più sapiente allora Dio sia benedetto per la paura. Se la paura serve a congelarci allora no. Certo che qualche pericolo si corre, però guardi in questi giorni sono morte delle persone sui cantieri dove lavoravano e allora dico che non c'è una professione e, ancora di più una vocazione, dove non c'è rischio e allora il rischio lo corriamo anche noi".
    Poi un riferimento alla situazione al quartiere dove opera.
    "Il mio quartiere è stato definito la più grande piazza di spaccio d'Europa. Il commercio oggi è diminuito per cui alle persone che vivevano e vivono con lo spaccio ciò non fa piacere, allora cercano di individuare il responsabile e se ad accendere i fari è stato il parroco, allora lui è la persona più facile da colpire e per me è arrivata anche la scorta. Proprio questa mattina - ha concluso - si discuteva con le autorità preposte che vogliono rafforzare la scorta, speriamo di no".
   

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