"Non posso andare a chiedere ai
molisani di fare sacrifici per il Piano di rientro in sanità
quando i due Commissari ad Acta (Marco Bonamico e Ulisse Di
Giacomo ndr.) si sono aumentati di oltre ventimila euro l'anno
il loro importo, è evidente che queste due cose confliggono
totalmente". Senza mezzi termini e filtri le dichiarazioni del
presidente della Regione Molise, Francesco Roberti
(centrodestra), a margine dei lavori del Consiglio regionale di
oggi.
Il governatore ha anche sottolineato che, a suo tempo,
avrebbe potuto scegliere di assumere il ruolo di Commissario ad
Acta, "perché il Governo ha chiesto a me se fossi interessato a
farlo". Roberti ha inoltre evidenziato lo scarso dialogo e
confronto tra la Struttura commissariale e le figure
istituzionali regionali da lui delegate a seguire il settore
della sanità. "Ho sempre chiesto ai Commissari di rispettare le
nomine che ho fatto. Ad oggi non c'è stata alcuna capacità di
interloquire e queste cose vanno chiarite a Roma dove mi stanno
aspettando Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini".
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