Torino non spegnerà le sue fontane monumentali, ipotesi che era stata valutata dalla Città come segnale forte a fronte dell'emergenza siccità.
Secondo quanto emerso dalle analisi degli uffici, infatti, sarebbero poche quelle effettivamente spegnibili, non ottenendo dunque l'impatto voluto.
A spiegarlo, in risposta a un'interpellanza del
capogruppo della Lista Civica per Torino, Silvio Viale,
l'assessore Francesco Tresso, che ha rilanciato l'appello ad un
"uso responsabile della risorsa acqua".
Tresso ha precisato che "gli uffici hanno effettuato una
valutazione sulle 29 fontane monumentali attualmente in
funzione, di cui 4 sono ora in fase di manutenzione e pulizia".
Fra quelle che potrebbero essere potenzialmente spente o
svuotate, ha spiegato, "in 11 ci sono animali o piante
acquatiche, 6 possono essere disattivate, ma deve rimanere
l'acqua nell'invaso per garantirne la sicurezza e la ripresa
della funzionalità, con conseguenti problemi di degrado e igiene
per acqua stagnate, le due di piazza Castello e quelle di piazza
Cln sono gestite direttamente da Smat. Sono dunque 6 - ha
proseguito - quelle spegnibili e svuotabili, 4 delle quali sono
al Valentino e alimentate da pozzo. Si è quindi valutato che i
benefici derivanti dalla chiusura di queste 6 fontane - ha
concluso Tresso - non giustifichino l'intervento che
penalizzerebbe il valore paesaggistico del Parco del Valentino
senza una significativa rilevanza di messaggio verso la
cittadinanza che porti a risparmiare l'acqua".
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Due turiste si rinfrescano bagnandosi nella fontana delle
Quattro Stagioni al parco del Valentino oggi, 4 luglio 2010, a
Torino. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO/GID
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