Con il caldo 'anomalo' dei giorni
prima di Natale e la scarsità di precipitazioni torna a
profilarsi "un alto rischio di siccità".- Lo fa notare la
Coldiretti piemontese sulla base dei dati Isac Cnr.
"Oltre alle difficolta per il turismo sulle piste da sci
piemontesi e sull'intero indotto, la mancanza di neve impedisce
di creare le scorte idriche necessarie all'agricoltura
prospettando già un alto rischio di siccità - spiegano Cristina
Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno
Rivarossa, delegato confederale -. Il cambiamento climatico è
stato accompagnato da una evidente tendenza alla
tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza
di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi
ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con
sbalzi termici significativi".
L'agricoltura - prosegue l'analisi Brizzolari e Rivarossa -
"è l'attività economica che più di tutte le altre vive
quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici in
atto. Sono, infatti, già evidenti gli effetti del fine anno
bollente e senza precipitazioni dopo un autunno climatologico
che si è classificato in Italia come il più caldo mai registrato
dal 1800".
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