Nel primo trimestre del 2025 -
secondo i dati dell'Osservatorio Inps - la cassa integrazione è
più che raddoppiata in Piemonte rispetto allo stesso trimestre
dell'anno precedente (+127%). In termini assoluti le ore
autorizzate sono oltre 8 milioni al mese. Lo mette in evidenza
la Cgil.
"E' un dato record, un livello così alto non si registrava
dal 2021, durante la pandemia da Covid-19 quando le ore furono
mezzo milione in più. Il governo nazionale e quello regionale
farebbero meglio a occuparsi di come ridurre la cassa
integrazione anziché celebrare dati edulcorati" commenta il
seretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo. "Serve
un intervento straordinario sulla manifattura, capacità di
attrarre investimenti, tutela dei posti di lavoro con nuovi
ammortizzatori. Non è con il precariato che si rilanci ail
Paese, il referendum dell'8 e 9 giugno deve rimettere al centro
lavoro e salario", aggiunge.
La cassa integrazione aumenta in sei province su otto
(Biella è praticamente stabile). Gli aumenti maggiori in termini
percentuali sono ad Asti (+432%), Vercelli (+287%) e Torino
(+152%), ma anche a Cuneo cresce (+135%). In termini assoluti a
trainare la cassa integrazione in regione - sottolinea la Cgil -
è la provincia di Torino, dove le ore nel primo trimestre sono
17 milioni. Le ore autorizzate della provincia di Torino nel
primo trimestre del 2025 superano le ore totali autorizzate
nella provincia nell'intero anno 2023.
Il più colpito è il settore manifatturiero, con un aumento
di13
milioni di ore rispetto allo stesso periodo del 2024,
concentrato nell'automotive e nel suo indotto (9,5 milioni di
ore in più). Da solo rappresenta più del 90% delle ore
autorizzate a livello regionale. Al secondo posto il commercio
(+192%).
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