I commercialisti italiani scrivono al
viceministro dell'Economia Maurizio Leo, sottoponendo un
'pacchetto' di idee per rendere più efficace la cosiddetta
'tregua fiscale': tra queste, recita una nota, c'è l'ipotesi di
"ammettere la definizione agevolata delle comunicazioni di
irregolarità relative al controllo formale delle dichiarazioni"
e "prevedere anche per i contribuenti in regola con i pagamenti
rateali relativi a accertamento con adesione,
reclamo/mediazione, conciliazione e acquiescenza, la possibilità
di beneficiare della riduzione delle sanzioni sulle somme ancora
dovute". Nel testo si evidenzia pure la proposta dei
professionisti di "estendere gli effetti della definizione delle
liti pendenti anche ai contributi previdenziali e assistenziali
determinati in dichiarazione". Il presidente del Consiglio
nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio le definisce idee
"ragionevoli finalizzate a dare piena attuazione all'articolato
pacchetto di misure relative alla 'tregua fiscale', che
migliorano il testo normativo ampliandolo ad alcune fattispecie
attualmente escluse dal perimetro applicativo, garantendo un
miglior coordinamento normativo tra i vari istituti previsti", e
ne auspica il recepimento da parte del numero due di via XX
settembre. Secondo la consigliera delegata all'area Contenzioso
tributario Rosa D'Angiolella bisogna, tra l'altro, "garantire
anche ai contribuenti più virtuosi che si siano avvalsi degli
istituti deflativi del contenzioso (quali accertamento con
adesione, reclamo/mediazione, conciliazione e acquiescenza) e
che siano in regola con i piani di rateazione sottoscritti la
possibilità di beneficiare della riduzione delle sanzioni a un
diciottesimo del minimo, analogamente a quanto previsto per chi
è in regola con i piani di rateazione relativi agli avvisi di
bonari derivanti dai controlli automatizzati della
dichiarazione". E, "in termini più generali - conclude -
andrebbe inoltre verificata la possibilità di regolarizzare gli
omessi versamenti della rate relative agli istituti deflattivi
del contenzioso a prescindere dalla notifica della cartella di
pagamento successivamente al primo gennaio 2023", termina la
nota.
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