Occorre accelerare l'iter per il
riconoscimento dello stato di calamità naturale in Puglia con la
siccità che ha fatto crollare le produzioni in campo dal grano
all'uva, dagli ortaggi alla frutta. A richiederlo è il
presidente della Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, alla
Regione Puglia, con le verifiche in campo che potranno accertare
il crollo della produzione di oltre il 60% su più di una
coltura.
"Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma
sin dall'inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che
sono finite al macero, compromesse - ricorda Coldiretti Puglia -
dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l'accrescimento, ma
anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta
dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto
tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle
rese". "La crisi idrica ha determinato un calo drastico di
foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi - incalza
Coldiretti Puglia - per l'acquisto di mangimi per garantire
l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli
apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele
su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate,
con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla
siccità". Ma a preoccupare - continua Coldiretti Puglia - sono
le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive,
dove si stima un crollo del 50% rispetto all'anno scorso, con
effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.
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