Sostegni per l'inclusione scolastica
per studenti con disabilità e per lo svolgimento degli studi
universitari, per entrare nel mondo del lavoro in maniera
concreta e avere un lavoro vero con uno stipendio, senza più
tirocini infiniti, sostegni per lo sviluppo delle autonomie
personali e la vita indipendente, counseling e reti di gruppi di
supporto psicologico per le famiglie, una rete di mobilità
accessibile che aiuti a potersi muovere in autonomia,
comunicazioni e informazioni accessibili: queste sono solo
alcune delle indicazioni arrivate dalla Piam, Piattaforma
Italiana Autorappresentanti in Movimento, in relazione al tema
scelto a livello internazionale "Improve Our Support Systems",
sia "migliorare i nostri sistemi di supporto", per la
celebrazione del 21 marzo, Giornata Mondiale della Sindrome di
Down 2025. Lo rende noto l'Anffas sul suo sito. A queste già
concrete indicazioni da parte degli Autorappresentanti si
aggiungono anche quelle dei familiari concernenti alcune
criticità legate all'invecchiamento, alla costante mancanza di
risorse, alla solitudine delle famiglie, soprattutto le più
giovani.
È quindi evidente che l'argomento dei sostegni e dei servizi
sia un tema che riguarda direttamente la vita delle persone con
sindrome di Down e di tutte le persone con disabilità e loro
famiglie, e che è di conseguenza necessario continuare a porre
tale tema e le sue innumerevoli sfaccettature all'attenzione di
tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, a partire dalle
istituzioni che dovrebbero dare garanzia del sistema dedicato ai
servizi.
Sostegni e servizi che, ricorda l'Anfass, devono essere
pensati e concretizzati ponendo sempre al centro la persona,
evitando qualsiasi tipo di standardizzazione e andando invece
verso un modello sempre più inclusivo che valorizzi e si adatti
ai bisogni delle persone, così come ribadito anche dalla recente
riforma in materia di disabilità che ha posto in primo piano
proprio la centralità della persona sia per ciò che concerne il
Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato, sia
per quanto riguarda l'uso di un linguaggio corretto, bandendo
termini discriminatori e stigmatizzanti nei confronti delle
persone con disabilità
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