di Roberto Murgia
"Io ho vinto, il resto sono chiacchiere". Il giorno dopo a Massimo Zedda non interessa discutere di quanto peso ha l'affermazione al primo turno del 'suo' centrosinistra in un contesto nazionale in cui tutte le altre grandi città andranno al ballottaggio. Un successo enorme, ha avuto il giusto risalto? "In ballo c'è il futuro di Roma, Milano, Torino, Napoli, nei media persino una città come Bologna è scomparsa", ha dichiarato in un colloquio con l'ANSA il sindaco della città metropolitana di Cagliari riconfermato per il secondo mandato.
E al Governo, si sono resi conto di quanto è stato "bravo" a non spendere i 400 milioni di euro che servono per coprire un secondo turno elettorale? "Ieri - risponde Zedda - dopo aver sentito il sottosegretario Luca Lotti, mi ha chiamato Matteo Renzi e mi ha fatto i complimenti, ha detto che lavoreremo per Cagliari. Il presidente del Consiglio mi ha sostenuto molto e io lo ringrazio".
Ma verrà prima o poi? "Sì sì, certo che verrà. Nelle prossime settimane". Il quarantenne sindaco di Sel che per la seconda volta si appresta ad amministrare Cagliari, non teme niente. Nemmeno il 7,02% ottenuto dal Psd'Az, vecchio alleato del centrodestra, e risultato determinante per la vittoria al primo turno del centrosinistra. "Temere? Ringrazio piuttosto per aver portato tanti voti alla coalizione".
Ma questa percentuale non potrebbe pesare in termini di scelte su futuri assessorati? "Nelle prossime settimane discuteremo di tutte queste cose", precisa Zedda. Tradotto: nessuna anticipazione sulla composizione della nuova Giunta. Nella precedente esperienza amministrativa ha commesso errori che non rifarebbe? "Non penso a qualcosa in particolare, ma a piccole cose che al limite sono state corrette in corso d'opera. E' importante tenere tutto sotto controllo costante, così da non pentirsi a cose fatte".
Lui, il controllo l'ha mantenuto personalmente visto che nella scorsa legislatura aveva anche l'interim al bilancio. Sarà ancora così? "Non so ancora - spiega - c'è da considerare che gli assessori saranno solo nove". E le casse comunali hanno molto a che fare con quello che definisce "l'unico brutto momento dei cinque anni passati".
E cioè? "E' stato quando Monti ha annunciato i tagli ai Comuni, che nel caso di Cagliari ha significato cinquanta milioni di euro all'anno in meno a partire dal bilancio 2012. Per fortuna siamo riusciti a recuperare con una serie di bandi e gare che hanno portato soldi alla città, risorse pur sempre vincolate. Insomma la scure di Monti ci ha piegato ma non spezzato".
Se non fosse stato rieletto - anche se oggi è chiarissimo che quest'idea non gli è passata mai per la testa - avrebbe sofferto, dice, per "non veder terminato il progetto della metropolitana di superficie, compresi i collegamenti con gli altri centri dell'area metropolitana, e anche la fine della riqualificazione del lungomare Poetto". Non tentenna nemmeno su quello che i detrattori potrebbero considerare un neo della precedente amministrazione: la gestione del Teatro lirico. Rifarebbe tutto? "Sì - sì risponde convinto - al limite col senno di poi avrei tirato fuori prima i bilanci falsi e i buchi di bilancio. Ho salvato posti di lavoro, mettendoci la faccia".
11 DONNE E TANTE NEW ENTRY IN CONSIGLIO. Il centrosinistra nel nuovo Consiglio comunale avrà nove donne, capitanate da Francesca Ghirra (Sel), la candidata più votata in città con ben 1.378 preferenze. Una sola eletta nell'opposizione, Loredana Lai per Forza Cagliari con 731 preferenze e poi Antonietta Martinez del Movimento 5 stelle. In tutto la pattuglia rosa schiera undici consigliere su 34 presenti a Palazzo Bacaredda più il sindaco Massimo Zedda.
Tra i dieci consiglieri del Pd, cinque sono donne ed entrano in Consiglio per la prima volta. Si tratta di Rita Polo (911 voti), Benedetta Iannelli (841), Giorgia Melis (656), Rosanna Mura (632) e Grazia Maria De Matteis (616). Proprio De Matteis è causa dell'estromissione di Emilio Montaldo (612), che nella scorsa legislatura era stato eletto con i Rossomori. Mancata riconferma anche per Gaetano Marongiu (392 voti). Sel ha tre new entry: Matteo Massa (845 voti, già coordinatore del circolo Sergio Atzeni), Alessio Alias (638, avvocato penalista) e Andrea Dettori (631, ex consigliere provinciale e insegnante di storia e filosofia).
Sul fronte Psd'Az, a parte il grande successo personale di Gianni Chessa con i suoi 1.232 voti, da segnalare c'è la mancata rielezione di Ferdinando Secchi. Entrano invece Monia Matta (480 voti), moglie dell'ex consigliere del Pd Francesco Ballero (che non si è ricandidato), e Gabriella Deidda con 900 preferenze. I Rossomori, che confermano Filippo Petrucci, perdono invece Giuseppe Andreozzi. Con La Base è eletta Marzia Cilloccu (399 voti), imprenditrice.
Capitolo centrodestra. Estromessi di lusso sono Francesco Cicero, marito della ex super dirigente del Comune Ada Lai, e Gennaro Fuoco. La lista Massidda sindaco premia invece Pierluigi Mannino e Antonello Floris. Due nuovi ingressi in Forza Cagliari con Alessandro Balletto (616) e l'unica donna dell'opposizione, Loredana Lai, reduce dall'esperienza nella Municipalità di Pirri. Altre new entry: Alessandro Sorgia con la lista Nessun Dorma per Massidda e Federico Ibba (Popolari per Massidda).
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