Un itinerario che attraversa
città e paesi alla riscoperta dei tesori tra arte, storia,
archeologia, architettura, paesaggio, ambiente. Monumenti Aperti
da Cagliari conquista l'Italia. Per la prima volta assume un
carattere nazionale la manifestazione che dal 3 maggio al 3
novembre apre ai visitatori tombe dei giganti, domus de janas,
musei, chiese, antiche abbazie, nuraghi, parchi, con
un'attenzione al patrimonio meno conosciuto, come nello spirito
originario della manifestazione, nata nel 1997 con l'apertura
straordinaria della Torre di San Pancrazio restituita a
cagliaritani e turisti dopo anni di chiusura. Esempio di
cittadinanza attiva e impegno civile da parte di cinque giovani
pionieri.
"Dove tutto è possibile" è il filo conduttore. "Nel 1997 la
prima edizione con i monumenti aperti a Cagliari, ora stiamo per
tagliare il traguardo dei 30 anni con la nostra 29/a volta -
racconta Massimiliano Messina, presidente di Imago Mundi, che
organizza la manifestazione finanziata quest'anno dal Ministero
del lavoro - è la prima vera edizione nazionale, abbiamo
esportato un format. Il prossimo obiettivo è la costituzione
della Fondazione di Comunità di Patrimonio denominata Monumenti
Aperti".
Apre la Sardegna, - il 3 e 4 maggio, con 64 comuni coinvolti,
insieme a Benevento, Chieti, Cosenza, Perugia e l'Ecomuseo
Casilino di Roma.
Quattro i nuovi ingressi: Golfo Aranci il 17/18 maggio col
Pozzo Sacro di Milis; Mogoro (31 maggio/1 giugno), con la Chiesa
del Carmine e il Nuraghe Cuccurada; Oschiri (31 maggio/1
giugno), custode del Santuario di Nostra Signora di Castro e
dell'Altare di Santo Stefano; Sorradile (31 maggio/1 giugno) con
la Chiesa di San Sebastiano e le Domus de Janas di Prunittu.
Fra ottobre e novembre il percorso attraverserà tutta
l'Italia. Tra i siti sardi la Necropoli punica di Tuvixeddu a
Cagliari, la più grande del Mediterraneo; a Sassari tra le tappe
c'è quella al Museo Sanna che tra i reperti custodisce le
statuette della dea Madre; la Pinacoteca, ma anche un itinerario
liberty per le vie della città. Ancora, la Torre di San Miguel a
Tortolì, a Carbonia il Nuraghe Sirai e la Grande Miniera di
Serbariu, a Terralba il sito di Santa Maria, la Chiesa di San
Giorgio a Sestu, la Miniera di Perd'e Pibera a Gonnosfanadiga o
la Laveria Brassey di Arbus.
Monumenti Aperti sostiene la candidatura Unesco dei monumenti
della civiltà nuragica portata avanti dall'associazione La
Sardegna verso l'Unesco presieduta da Pierpaolo Vargiu con
"Sentieri nuragici": visite guidate in compagnia dei volontari e
giovani archeologi, in 30 siti poco conosciuti, tra maggio,
giugno e ottobre.
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