Il capolavoro di Mozart, "Le nozze di Figaro" debutta al Teatro Massimo di Palermo con la regia di Chiara Muti e la direzione di Gabriele Ferro. E' la prima opera della trilogia italiana, scritta su un libretto di Lorenzo Da Ponte. "Una macchina teatrale perfetta - afferma Chiara Muti- e nei confronti di Mozart ho un atteggiamento molto umile.
Modernità vuol dire rispetto per i geni come Mozart. "Le nozze di Figaro" parla dell'amore e delle relazioni, all'epoca fu una opera rivoluzionaria, ma l'interesse per l'amore è preminente, un gioiello legato ai diversi caratteri umani. Una coppia stanca, un marito annoiato e un' altra coppia all'inizio dell' amore, desiderosi di scoprirsi e poi c'è Cherubino, simbolo stesso del desiderio. Ma il finale non è mai allegra e felice, c'è qualcosa di malinconico nei finali mozartiani. Il direttore Gabriele Ferro ha aggiunto: "in Mozart i personaggi migliori sono quelli borghesi, gli umili. Un dato storico sottolineato anche dalla regia, è il momento in cui la borghesia si appresta a capovolgere le sorti del mondo aristocratico." La Muti è attrice, cantante regista, colta, respira musica dalla nascita, ha messo particolare cura nei recitativi, si avvale del costumista Alessandro Lai, allievo di Piero Tosi. Lo spettacolo è una coproduzione del Massimo di Palermo, il Petruzzelli di Bari e il San Carlo di Napoli.
"Creare Nozze di Figaro come spettacolo innovativo, provocatore, fuori dalle righe - ha aggiunto la figlia di Riccardo Muti- non ci vuole molto, tradire un autore, fosse anche Mozart o Puccini, è facile e va di moda, ma invece moderno significa rispettare i cantanti e la musica". La prova generale di domani, 16 maggio, è dedicata alla ricerca scientifica, per Telethon. La prima è il 18 maggio. Nel cast Simone Alberghini, Mariangela Sicilia, Maria Mudryak, Alessandro Luongo. Si replica fino al 26 maggio.
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