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Massimo riapre, Roberto Abbado dirige Lucia di Lammermoor

Massimo riapre, Roberto Abbado dirige Lucia di Lammermoor

I legami del direttore con Palermo,dalla nonna a maestro Ferrara

PALERMO, 20 maggio 2021, 17:03

Redazione ANSA

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Ancora una volta il Teatro Massimo di Palermo riapre al suo pubblico con un direttore di nome Abbado. Nel 1997 con Claudio Abbado alla guida della filarmonica di Berlino, sabato con Roberto Abbado che alle 18,30 dirige la "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti, amatissimo capolavoro del bel canto. Abbado del resto ha due fortissimi legami con Palermo: sua nonna Linuzza Savagnone e il suo maestro, Franco Ferrara. "Mia nonna, madre di Claudio e di mio padre Marcello - racconta il maestro -, era una donna solare, molto attiva, la sua cucina a Milano, dove vivevamo era rigorosamente siciliana. Al pranzo della domenica non sarebbe stato ammesso nessun menu che non fosse siciliano. E per quanto riguarda il maestro Ferrara mi ha segnato per sempre, se la salute non lo avesse abbandonato sarebbe stato il miglior direttore di tutti i tempi. Tutti coloro che hanno fatto carriera sono stati suoi allievi. Era nato per dirigere, anche Karajan lo consultava e chiedeva i suoi consigli." La riapertura del Teatro Massimo dopo la pandemia coincide con la prima di Lucia di Lammermoor, in forma semiscenica e integrale. "Per me è quanto di meglio abbia scritto Donizetti - spiega Abbado -. Un capolavoro romantico. E mentre Bellini si può associare a Schubert, a Chopin, Donizetti spalanca le porte a Giuseppe Verdi. Con quest'opera lui rompe tante convenzioni, è molto moderna. C'è una drammaturgia orchestrale che si gioca su due colori contrapposti: l'oscurità dei corni, che appartiene all'infelicità di Edgardo, alle foreste della Scozia, dove si svolge il dramma dello sfortunato rapporto tra Lucia e Edgardo, e per contrasto un colore chiaro dei suoni, che è di Lucia, della sua ipersensibilità che la condurrà alla follia".
    Nel cast "Lucia" ha la voce di un promettente soprano catalano, Sara Blanch, accanto a Celso Albelo, che ha già riscosso un grande successo a Palermo, e poi Michele Pertusi nel ruolo di Raimondo, Ernesto Petti interpreta Lord Enrico, Matteo Mezzaro, Natalia Gavrillan. La mise en espace è di Ludovico Rajata. I costumi sono di William Orlandi.
   

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