Via libera per la prima volta in
Italia alla "vendemmia turistica", la possibilità di partecipare
personalmente alla raccolta dell'uva tra i filari anche per i
visitatori. Un'opportunità resa possibile grazie al protocollo
d'intesa sottoscritto fra l'Ispettorato nazionale del lavoro e
l'Associazione nazionale Città del Vino.
Per vendemmia turistica, viene precisato nell'accordo, "si
intende l'attività di raccolta dell'uva, non retribuita, di
breve durata, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da
turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture
ricettive del territorio o alla visita e degustazione delle
cantine locali".
"Andare a regolarizzare la vendemmia turistica - spiega
Angela Radica, preidente delle Città del Vino - significa dare
un importante impulso all'enoturismo, che in Italia vale già un
giro d'affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze;
è un'opportunità ulteriore per tutti i territori enologici.
Grazie a questo accordo le cantine avranno tutta la tranquillità
di far svolgere in sicurezza ai turisti una esperienza, senza
incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai
controlli sul lavoro".
Entusiasta anche il vice presidente nazionale e coordinatore
regionale in Sicilia dell'associazione Leo Ciaccio, che ha già
preso contatti con le aziende del territorio delle Terre Sicane
dove operano numerose aziende vitivinicole. "Adesso che la
strada è aperta - spiega -, invitiamo i Sindaci a promuovere
presso le aziende del proprio territorio questa opportunità
coinvolgendo il Movimento Turismo del Vino, e le varie
associazioni, come le Strade del Vino. Una grande opportunità
per promuovere il territorio e il turismo esperienziale".
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