"L'otto marzo non è la festa della
donna, l'otto marzo è sciopero, l'otto marzo è politico. Il
femminismo è politico, il nostro più che mai è antirazzista,
antifascista, intersezionale!". La marea transfemminista invade
le strade di Palermo in occasione dello sciopero dal lavoro
produttivo e riproduttivo, di cura e dai consumi, indetto per il
nono anno consecutivo dal movimento transfemminista "Non una di
meno". Un messaggio che trova posto sullo striscione Lotto,
Boicotto, Sciopero.
Tante le realtà che hanno co-costruito questa giornata di
lotta: Disability Pride, Spazio Donna Zen, Arcigay Palermo ,
Palermo Pride , Collettivo Studentesco Scirocco, Officina del
popolo , Flc
Usb, Cgil , Radici del sindacato, Ballarò Buskers, Assemblea
contro overtourism, Arci porco rosso. "Uno sciopero che ha
radicalmente cambiato il significato e le modalità di intendere
e celebrare questa giornata, lasciando spazio - spiegano gli
organizzatori - alle rivendicazioni delle donne e di tutte le
soggettività femminilizzate e marginalizzate". In via Ruggero
Settimo è stata "sanzionata" la vetrina di Zara con un lancio di
vernice rossa.
"Solo una donna su due lavora. Di quale occupazione femminile
parli Meloni? Nel nostro Paese tra i 20 e i 64 anni lavora solo
il 56,5% delle donne a fronte del 70,2% in media Ue. Il divario
con gli uomini è di 19,5 punti, quasi il doppio della media Ue
(10,3%)", dicono i partecipanti al corteo.
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