Ha provato a rimuovere quanto
vissuto l'8 luglio di 25 anni fa. "Era una bella giornata, lui
sarebbe andato a Roma per la laurea della sorella poi, invece…".
Non riesce a completare la frase Domenico Fiorella. La voce si
spezza mentre parla di "lui": Tommaso Capossele. Il suo volto da
oggi è impresso in una foto sistemata all'ingresso della
sottosezione della polizia stradale di Trani. Erano colleghi,
entrambi agenti della polizia stradale. E insieme intervennero
per un incidente avvenuto sull'autostrada A14, vicino Andria.
Stavano eseguendo i rilievi quando furono travolti da un'auto
che viaggiava a folle velocità. Tommaso riportò ferite così
gravi che dopo due giorni morì. Domenico, invece, è riuscito a
guarire portando con sé i segni di quella tragedia e il dolore
per quanto accaduto al collega.
"Tommaso era un amico, siamo stati una famiglia e lo dico
perché davvero era così, non sono parole di circostanza",
aggiunge Domenico che per i traumi vissuti ha lasciato la
divisa. "Sono stato in malattia per molto tempo, poi sono andato
via dalla Stradale sia per le ferite che hanno provocato danni
permanenti sia per il dolore e il trauma provati", continua.
Accanto a Domenico, ci sono i figli di Tommaso, una delle quali
è poliziotta, e sua moglie che per la commozione non riesce a
parlare. "Gli agenti della polizia stradale sono circa il 10%
del personale della polizia di Stato ma hanno il triste primato
dei caduti che rappresentano circa il 50% del totale e questo
dato evidenzia la rischiosità del servizio che facciamo",
conclude Luca Speranza, dirigente superiore del compartimento
polizia stradale Puglia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA