I giorni italiani di Richard Avedon.
Lo sguardo del grande fotografo americano si è posato a lungo su
luoghi e persone nei molti viaggi che dal 1946, subito dopo la
fine della guerra, lo videro attraversare nei dieci anni
successivi un paese bellissimo e devastato. Una ventina di
scatti, scelti tra il copioso materiale di quegli anni, sono
stati scelti per la mostra ''Richard Avedon, Italian Days'', che
la galleria Gagosian di Roma propone dal 12 marzo al 17 maggio.
Le immagini delle strade di Roma, della Sicilia e di Venezia— 18
delle quali della serie Italy (1946-48), presentata qui per la
prima volta nella sua interezza— dialogano con ritratti di
figure iconiche che incarnano il suo stile distintivo.
L'allestimento è stato ideato da Cécile Degos, responsabile
anche di quello di Iconic Avedon: A Centennial Celebration of
Richard Avedon, presentata nel 2024 dalla sede parigina di
Gagosian.
''Le serie di fotografie realizzate nei viaggi italiani -
spiegano gli organizzatori - sono state cruciali per lo sviluppo
del suo sofisticato approccio al ritratto. Avedon era
particolarmente attratto dalla bellezza e dalla devastazione
dell'Italia dell'epoca, dalla grandiosità e dalla potenza della
sua storia e dall'enorme varietà di espressioni umane e di
resilienza che osservava ovunque volgesse lo sguardo. Rivelando
il suo interesse per un'autentica interazione tra fotografo e
soggetto, il lavoro italiano di Avedon ha esercitato una forte
influenza sulla sua pratica, infondendo in ogni immagine una
profondità di spirito e una gamma di emozioni inimitabili''.
Ogni coppia e gruppo più ampio di fotografie esposte a Roma - in
totale sono più di cinquanta - riflettono una tecnica o una
strategia compositiva diversa che trae origine dalle immagini
italiane. Il famoso ritratto del 1957 di una Marilyn Monroe
dallo sguardo smarrito, ad esempio, e l'immagine del 1980 di
Ruby Holden, impiegata del banco dei pegni, della serie In the
American West (1979-84), sembrano essere stati anticipati da un
ritratto di strada romano scattato nel 1947. Anche il suo
autoritratto del 1963 ricorda la fotografia di un giovane
siciliano fiero e simpatico, apparso dalle ceneri della guerra e
pronto a iniziare una nuova vita. Così come lo sguardo verso il
basso del drammaturgo Samuel Beckett, del 1979, è preannunciato
dallo scatto romano del 1946, del ragazzo con le mani sul viso
mentre osserva la strada assolata.
Richard Avedon (New York, 1923 - San Antonio, 2004) ha
lasciato un segno profondo nel modo di ritrarre i personaggi e
di raccontare il mondo della moda. Le sue opere sono presenti in
diverse collezioni museali internazionali tra cui il Centre
Pompidou, Parigi; il Metropolitan Museum of Art, New York; il
Museum of Modern Art, New York; lo Smithsonian Institution,
Washington DC.
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