SANDRO CAMPANI, ALZARSI PRESTO
(EINAUDI, PP. 184, EURO 16)
Due fratelli, Sandro e Pietro. Sandro è l'io narrante di queste
pagine dense di gratitudine, d'affetto e nostalgia nei confronti
della propria terra. Alzarsi presto, uscito per i tipi di
Einaudi, è un racconto intimo, sorretto da una prosa elegante e
mai banale. Sandro Campani appartiene a quella scuola di
scrittori capaci di rendere certi luoghi epici e favolosi.
Campani descrive i suoi posti del cuore, sparsi nella valle in
cui è nato, una zona a metà strada tra Reggio Emilia e Modena.
Parla di ore trascorse a camminare, con gli scarponi che
incontrano la terra umida dei sentieri; l'immersione nella
natura è una benedizione perché "quando sono nel bosco con mio
padre e mio fratello smetto il resto, è tutto fuori, persino dai
pensieri. Non ho nemmeno pensieri. Potrei essere bambino, perché
anche il tempo è fuori. Ma non sarà per sempre, ed è questo che
fa male", scrive.
I capitoli scorrono scanditi dagli eventi atmosferici, dalle
stagioni, dai ricordi, e allora ecco le giornate di novembre
colorate di grigio e di rosso, i faggi che perdono foglie, la
nebbia che avvolge ogni cosa, la pioggia finissima che penetra
nei vestiti, i laghetti ghiacciati e i cani che vi pattinano
sopra. Sandro nel bosco si sente scivolare indietro in un
passato mitico, secoli e secoli addietro. Alcune tra le immagini
più suggestive del libro: arrivare a casa quando fa buio,
asciugare i cani, pesare i tartufi presi, togliersi gli abiti
inzaccherati e scaldarsi davanti al fuoco del camino. Alzarsi
presto dà valore alle piccole cose, leggerlo apre le porte di un
universo ideale dove ciò che conta è la semplicità.
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