ALESSANDRO SALLUSTI, L'ERESIA
LIBERALE (RIZZOLI, PP 272, EURO 19,00). Un libro contro i finti
buoni, i pifferai dei diritti e altri illusionisti che ci fanno
dimenticare ciò che conta di più: la libertà e la storia a
cui apparteniamo. Nel volume 'L'eresia liberale', che esce il 15
aprile per Rizzoli, Alessandro Sallusti mostra il punto di vista
eretico di un liberal-conservatore "abituato a sentirsi
minoranza - spesso irrisa - nei salotti buoni della cultura
dominante, e tuttavia consapevole di essere in sintonia con la
maggioranza delle persone in Europa e in Occidente, come le
elezioni si incaricano invariabilmente di dimostrare" come
spiega una nota della casa editrice.
"Essere conservatore è una condanna perpetua a prescindere.
Perché sei il nemico senza il quale la sinistra perderebbe gran
parte del proprio senso di esistere" dice Sallusti che
presenterà il libro nel giorno d'uscita a Roma, alle 18:00 al
Teatro de' Servi, con Giovanbattista Fazzolari, moderati da
Nicola Porro e mercoledì 16 aprile a Milano, alle 18:30, alla
Libreria Mondadori Duomo con Peter Gomez.
Attuale direttore de 'Il Giornale', autore con Luca Palamara dei
bestseller Il Sistema (2021) e Lobby e logge (2022), e con
Giorgia Meloni de La versione di Giorgia (2023), Sallusti parte
dagli episodi della sua vita famigliare, personale e
professionale, con lo sguardo attento ai cambiamenti che stanno
stravolgendo la nostra immagine del mondo.
Condannato per un reato, l'omesso controllo, "che
inevitabilmente commettono tutti i direttori di giornale (i
direttori degli altri giornali, però, in galera non ci
vanno)", viene sottolineato nella nota di presentazione,
Sallusti ha avuto un trisavolo fedele a Francesco II, re
spodestato delle Due Sicilie, e dunque considerato un brigante
dai governanti sabaudi della nuova Italia unita; ha scoperto sul
manuale di storia delle medie che cosa era successo al nonno
durante e dopo la guerra civile; ha sperimentato lo "stato di
natura", vivendo per un mese in Amazzonia tra gli Yanomami; è
stato fra i protagonisti, nel novembre 1994, dello scoop
sull'avviso di garanzia che avrebbe fatto cadere il primo
governo Berlusconi, mentre durante l'ultimo governo Berlusconi
ha partecipato, nella villa di Arcore, alle riunioni della
fantomatica "Struttura Delta" che avrebbe ordito strategie e
complotti; ha conosciuto molto da vicino i protagonisti della
politica, dell'economia, della società degli ultimi
quarant'anni.
"Contro la cancel culture e il senso di colpa della sinistra
globalista, un liberal-conservatore difende le libertà che
costituiscono l'orgoglio dell'Occidente e il suo più grande
apporto alla storia del mondo. Contro le pericolose utopie
buoniste, il conservatorismo rappresenta la voce del buonsenso
in accordo con la realtà" dice la nota della casa editrice.
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