Esce in Italia la 'Trilogia della
Borghesia', l'opera monumentale di Deirdre Nansen McCloskey, una
delle massime teoriche del libero mercato, professoressa emerita
di Economia e Storia presso l'Università dell'Illinois a
Chicago.
In libreria dal 15 aprile per Silvio Berlusconi Editore, i
tre volumi - 'Le virtù borghesi. Etica per l'età del commercio',
'Dignità Borghese. Perché l'economia non può spiegare il mondo
moderno', 'Eguaglianza borghese. Come le idee, non il capitale
o le istituzioni, hanno arricchito il mondo'- mettono a fuoco
idee, cultura e comportamenti della classe borghese e
accompagnano il lettore verso una nuova definizione del concetto
di borghesia.
Formatasi ad Harvard negli anni Sessanta come economista,
McCloskey ha scritto venticinque libri e circa cinquecento
articoli accademici e divulgativi su teoria economica, storia
economica, filosofia, retorica, statistica, femminismo, etica,
diritto e liberalismo. Attivista per i diritti Lgbtq, ha
raccontato la sua esperienza di transizione nel libro 'Crossing:
A memoir' (1999, University of Chicago Press). Sarà al Salone
Internazionale del Libro di Torino il 17 maggio 2025 alle 10,30
in Sala Bianca.
Per un secolo e mezzo, la borghesia è stata disprezzata da élite
e intellettuali: i valori borghesi e il capitalismo sono stati
inquadrati, infatti, come responsabili della povertà economica
fino a quella morale, dalle guerre mondiali allo spaesamento
spirituale.
Ne 'Le virtù borghesi' McCloskey dimostra, al contrario, che
il capitalismo è un fenomeno positivo dell'epoca moderna e
contemporanea, al di là di false interpretazioni dell'analisi
storica, filosofica ed economica. Per l'autrice, il concetto di
"borghesia" non esclude a priori quello di "virtù", data la
connaturalità tra valori borghesi e comportamenti virtuosi.
McCloskey, in sintesi, riconosce al capitalismo di avere
contribuito ad un progresso non solo materiale ma soprattutto
etico e valoriale.
Nel libro 'Dignità borghese', la studiosa si interroga sulle
origini della rivoluzione industriale e dell'ascesa del
capitalismo. Secondo McCloskey, le vere cause di tale
trasformazione socioeconomica non sono da ricercare nell'ambito
di fattori economici, bensì nel cambio di prospettiva assunto
dalla retorica dell'epoca: un modo di "raccontare" in positivo
tematiche come proprietà privata, commercio e borghesia si è
sostituito a quello denigratorio tipico della tradizione.
Sotto un'altra prospettiva sono analizzate le origini della
borghesia in 'Eguaglianza borghese', libro conclusivo della
trilogia. Qui, McCloskey va al fondo delle teorie più diffuse
tra i maggiori economisti, che pongono alla base dello sviluppo
economico moderno l'accumulo di capitali dal Settecento in poi.
L'autrice dimostra, diversamente, che fu la circolazione di idee
come quelle delle pari dignità e libertà a stravolgere un
assetto secolare delle gerarchie al potere, favorendo la
crescita dell'economia moderna. I nuovi valori hanno collocato
sullo stesso piano delle virtù il desiderio di migliorare,
attraverso il commercio, le proprie condizioni di vita. Un
mutamento culturale così radicale ha permesso la trasformazione
socio-economica contemporanea.
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