TORINO - Rassicura la filiera del libro e conferma il sostegno del ministero al mondo dell'editoria libraria e della cultura, il ministro Alessandro Giuli nel giorno d'inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino, con direttrice artistica per il secondo anno Annalena Benini che ha augurato "a tutti parole leggere che ci facciano volare". Nonostante nel primo trimestre 2025 l'editoria italiana abbia avuto una flessione del 3,4%, sia a copie sia a valore, con meno 810mila copie e meno 11,9 milioni di euro, Giuli guarda al miglioramento, pur ammettendo che "questo non è un crollo, ma un dato brutto e che chiunque nasconda questa aspra verità se ne rende oggettivamente complice. Per il Mic non può e non deve andare così" dice.
"Ai nostri occhi, ogni libreria che chiude, così come ogni casa editrice costretta a uscire dal mercato, rappresenta un fallimento materiale e immateriale. Un lutto culturale. Lo stesso principio vale per ogni sala cinematografica che chiude, così come per ogni impresa artistica che fallisce" afferma prima di un lungo giro fra gli stand dove apprezza in particolare i giovani del Bookstock che gli regalano I Canti di Catullo.
Una giornata piena per il ministro - che si conclude con una visita alla Venaria Reale - che conferma anche un maggior sostegno al Salone senza dare cifre: "Non è da escludere per niente che il ministero della Cultura assuma un impegno più robusto nei confronti del Salone del Libro". Nel pomeriggio incontra anche la filiera del libro.
Dopo gli attacchi dal mondo del cinema ai quali risponde da Torino - "Io dico che ha ragione il comandante Favino quando dice che bisogna dialogare, servono ponti, serve confronto" e l'invito dei cineasti a passare "dalle parole ai fatti" - si rivolge alla filiera preoccupata per le Carte Cultura e del Merito. "La App18 non tornerà come è stata pensata all'origine.
Ci deve essere una riconfigurazione delle Carte che sia più spostata sul merito". Forte anche l'impegno per la stabilizzazione dei fondi per biblioteche e librerie (34 milioni di cui 25 milioni sul 2025, 5 milioni sul 29026 e 4 milioni per il sostegno alle librerie) e a elaborare una legge sul libro con la filiera. "La legge sul libro è un percorso che riguarda il Parlamento, io posso sicuramente fare la mia parte, il ministero farà la sua parte" sostiene.
Soddisfatta la filiera del libro: "L'allargamento della platea dei beneficiari di Carta Cultura e Carta del Merito attraverso la semplificazione all'accesso annunciata oggi dal ministro Giuli, l'impegno per la stabilizzazione dei fondi per biblioteche e librerie, l'impegno a elaborare una legge sul libro con la filiera, sono misure giuste e urgenti che vanno nella direzione che avevamo auspicato".
Il ministro ipotizza anche un modello Pantheon per le biblioteche, ossia un contributo di scopo per il loro sostegno. "La sofferenza della creatività, la sofferenza dell'industria artistica italiana, a cominciare dalle maestranze di ogni ordine e grado, è costantemente monitorata da un ministero che ha la missione di tutelare, salvaguardare e promuovere il patrimonio e il lavoro culturale", fa presente Giuli che si sofferma anche sul tema del Salone di quest'anno 'Le parole tra noi leggere' dal capolavoro di Lalla Romano. Più volte torna nei suoi discorsi la necessità di un dialogo e di un discorso a largo raggio, fino a dire che "la cultura è uno strumento naturale di pace, perché parla la lingua universale del dialogo in cui si riconoscono tutte le fazioni, anche quelle in lotta tra di loro".
In un Salone affollatissimo nel giorno d'apertura, con molti incontri-boom come quello con Joel Dicker, Giuli spiega che "quello di Adriano Olivetti è un progetto politico-culturale ancora vivo e torna sul concetto di comunità, "a una sfera d'identificazione condivisa in cui riconoscersi, legittimarsi reciprocamente, al di là di ogni fatua incomprensione ideologica".
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