"Tosca è un'opera che parla di
violenza, di soprusi e di manipolazioni ma anche di libertà.
Tosca è una diva, canta le pagine d'amore più dolci dell'opera e
per amore decide di macchiarsi di un delitto". Michele Mariotti,
direttore musicale del Teatro dell'Opera di Roma, presenta così
il capolavoro pucciniano che per la prima volta affronta nella
capitale il 9 dicembre alle 20 sul podio del Teatro Costanzi,
dopo averlo recentemente proposto con successo nella tournée in
Giappone della Fondazione musicale.
Lo spettacolo, con la regia di Alessandro Talevi nella messa
in scena della prima rappresentazione assoluta avvenuta proprio
al Costanzi il 14 gennaio 1900, vede protagonista il soprano
Anna Pirozzi accanto al tenore Fabio Sartori nel ruolo di
Cavaradossi. Il barone Scarpia è interpretato dal basso-baritono
Erwin Schrott (9 e 12 dicembre) e da Amartuvshin Enkhbat (il
14).
"Puccini era un genio, sapeva costruire dialoghi musicali che
combinano molto bene con la musica. Pensava come un compositore
di musiche da film", dice Talevi, riferendosi anche
all'attualità dell'opera con il personaggio di Scarpia "simbolo
dell'abuso di potere". Il dramma in tre atti su libretto di
Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratto dal dramma di Victor
Sardou, ha per protagonista la cantante Floria Tosca, amante del
pittore Mario Cavaradossi, che protegge e nasconde un ex capo
della caduta Repubblica Romana. Catturato da Scarpia, capo della
polizia pontificia, l'artista è condannato alla fucilazione. Per
salvarlo Tosca dovrebbe cedere al ricatto del barone e
concedersi a lui: la donna accetta, ma la fucilazione avverrà lo
stesso e Tosca, per sfuggire alle guardie si getta dalla
terrazza di Castel Sant'Angelo. "Tosca è Roma - osserva Mariotti
- un capolavoro musicale senza uguali, un'opera che ha un
profumo romano. Nel dirigere questa partitura chiudo gli occhi e
mi ritrovo in tanti angoli della città".
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