Il linguaggio poetico e il suo
impatto rivoluzionario sul corpo contemporaneo, corpo politico,
in una visione di libertà e dialogo con la società civile. Si
concentra su questo aspetto lo spettacolo Les Fleurs, dal titolo
dell' opera di Baudelaire, che Michela Lucenti e la sua
compagnia Balletto Civile presentano a Roma il 7 marzo al
Teatro Palladium. Il lavoro apre il terzo mese di programmazione
di In Levare, l'unica stagione di danza contemporanea della
Capitale, ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione
della Danza Orbita-Spellbound con la direzione artistica di
Valentina Marini. ''Quello di Baudelaire in I fiori del male è
un unico grande racconto 'bucato', fatto per immagini, con
fratture in cui ognuno di noi può ritrovarsi, scovando delle
fragilità condivise - dice Lucenti, che cura la coreografia e
la regia -. La raccolta di poesie parla della bellezza dei
corpi imperfetti, di personaggi ai margini della società che
diventano nuove creature magnifiche. Assonanza importante con il
pensiero di Balletto Civile, che da sempre costruisce i propri
lavori prestando i corpi a una narrazione lirica di protagonisti
che sono anti-eroi''. Il progetto sonoro è di Guido Affini,
''una partitura di suoni che diventa drammaturgia che nasconde e
dissemina frammenti di Leo Ferrè, partiture elettroniche, e
refrain subliminali lontani, colonne sonore dei sei personaggi
in scena''. Le sei figure rappresentano il poeta, la bellezza,
il tempo, la noia, l'esilio, la rivolta, la ferita, la città, e
la poesia stessa. Lo spazio scenico spoglio accoglie i
personaggi in un'unica installazione luminosa e sonora, dove i
corpi producono immagini forti che cercano di lasciare un segno
grafico in chi guarda. Les Fleurs dà vita a una drammaturgia di
visioni, immagini, movimento e suoni''.
Balletto Civile, fondato nel 2003 da Michela Lucenti, è un
collettivo di performer caratterizzato dalla ricerca di un
linguaggio che privilegia l'interazione tra teatro e danza, il
canto originale dal vivo e la relazione tra gli interpreti. ''Il
nostro lavoro - spiega la coreografa - trae ispirazione dalla
reinterpretazione dei grandi classici del teatro, della danza e
della musica fino alla creazione di opere originali, cercando
sempre una prospettiva contemporanea''.
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