Il Teatro Regio di Torino mette in
scena il Rigoletto per i detenuti del carcere Lorusso e Cutugno.
Il sipario si alzerà il 10 marzo alle 16.30. Ci sarà anche il
sindaco e presidente della Fondazione Teatro Regio, Stefano Lo
Russo, insieme agli ottanta detenuti che assisteranno all'opera
di Giuseppe Verdi, in una versione ridotta e curata da Vittorio
Sabadin. "Questa iniziativa ha un valore speciale perché è
l'occasione per ribadire che il carcere deve avere un ruolo di
educazione e riabilitazione", ha detto il primo cittadino.
La partecipazione dei reclusi del casa circondariale non si
limiterà a stare in platea. Insieme agli studenti dell'istituto
superiore Plana e del liceo artistico Primo hanno infatti
costruito le scenografie e realizzato oggetti di scena in legno.
Un coinvolgimento che è stato reso possibile dal percorso
formativo che da anni è realizzato dal Teatro Stabile di
Torino-Teatro Nazionale e dall'associazione Teatro e Società.
L'iniziativa nasce in sinergia con la Fondazione Compagnia di
San Paolo, nell'ambito del progetto nazionale 'Per Aspera ad
Astra - Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la
bellezza'.
"Dobbiamo comportarci veramente come un soggetto che ha una
responsabilità sociale - ha spiegato il sovrintendente del
Regio, Mathieu Jouvin -. La cultura non è un mondo che vive a
parte della comunità, vive nella società e deve portare
quest'arte a tutte le persone possibili".
"Non vedo l'ora di sentire questi suoni nei corridoi
dell'istituto. Mi commuove questa ennesima dimostrazione di come
Torino sia attenta e sensibile alla nostra realtà. Nostro
obiettivo è creare opportunità e attività per i detenuti di un
istituto così grande", ha concluso Elena Lombardi Vallauri,
direttrice del carcere.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA