Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Jury Chechi e Antonio Rossi, 'sul podio ogni nascita di Papa'

/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Jury Chechi e Antonio Rossi, 'sul podio ogni nascita di Papa'

Scherzano i Medagliati vincitori di Pechino Express

MILANO, 09 maggio 2025, 19:37

Gioia Giudici

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Non c'è una medaglia come alle Olimpiadi, ma per Yuri Chechi e Antonio Rossi rimane la soddisfazione di essere saliti per l'ennesima volta su un podio, come vincitori della nuova edizione di Pechino Express, lo show Sky Original prodotto da Banijay Italia che si è concluso ieri con la loro vittoria, davanti alla coppia dei Complici formata da Dolcenera e Gigi Campanile. Terzi classificati, e quindi eliminati a metà dell'ultima puntata, gli Estetici Giulio Berruti e Nicolò Maltese. "Grazie di averci fatti risalire sul podio, vinciamo ogni nascita di Papa", hanno scherzato i 'Medagliati' di nome e di fatto. "Da oggi Yuri Chechi non sarà più il signore degli anelli ma il 'viaggiatore'" ha detto l'amico canoista, mentre il campione della ginnastica ha spiegato che il viaggio di oltre 6000 chilometri attraverso Filippine, Thailandia e Nepal, "non mi ha cambiato ma ha confermato che le difficoltà sono opportunità e che la determinazione non rende le cose facili, ma possibili", soprattutto quando si è insieme a un caro amico. "La nostra forza - ha sottolineato il politico ed ex campione olimpico e mondiale del kayak - è stata la nostra amicizia, conoscere i nostri punti deboli e affrontarli insieme e soprattutto divertirsi, era un sogno che abbiamo realizzato insieme". E di fronte alle due leggende dello sport italiano e mondiale, gli altri finalisti hanno ammesso che sì - vincere sarebbe stato bello - ma arrivare al termine del viaggio insieme ai due uomini "i più forti del mondo", come li definiscono gli Estetici Giulio Berruti e Nicolò Maltese, è già un successo. "Non abbiamo perso, abbiamo vinto gioia, ma sono emozioni - ha precisato Dolcenera - non raccontabili in due ore di programma, ognuno ha fatto un suo viaggio interiore". Oltre a essere stata la finale più vista della storia dello show, quella di ieri è stata anche una sfida molto vissuta sui social, dove in molti hanno notato un clima di competizione che oggi i finalisti hanno decisamente ridimensionato. "Abbiamo incontrato persone con cui eravamo in sintonia, in tv si nota 'lui è contro quell'altro', ma noi - ha sottolineato sempre Dolcenera - sappiamo cosa abbiamo vissuto e questo ci lega, al di là di quel che racconta il programma". "Abbiamo tutti giocato per vincere, ma in tv sono stati concentrati degli aspetti che nella vita reale non c'erano, perchè - ha aggiunto Giulio Berruti - ci vogliamo bene e ci rispettiamo tutti, c'è stata una grande competizione, ma anche grandissima sportività". E si sono creati legami così intimi da ispirare dialoghi intorno a temi come il desiderio di paternità: "nel racconto tv viene tutto esaltato, ma il viaggio ti toglie le distrazioni che hai normalmente attorno e ti lascia - ha spiegato Berruti - in ascolto di te, io ho raccontato a Gigi che mi piacerebbe tantissimo avere un bambino e credo lo capiscano in tanti". "Se con una persona puoi fare dei discorsi così profondi, poi puoi anche dargli del bastardo in altri momenti" ha commentato il compagno di Dolcenera, smorzando le polemiche nate sui social. Perché poi, quello che rimane, è l'esperienza umana. Quella di Giulio Berruti, che ricorda che "siamo stati accolti da persone che non ci conoscevano e ci hanno dato anche ciò che non avevano", quella di Yuri Chechi, che ha affrontato le vertigini insieme all'amico di una vita, quella di Dolcenera, che ha usato la sua voce come un dono per entrare in comunicazione con tutti. Il messaggio è stato simile per ognuno: "è stato un viaggio molto faticoso a livello mentale, perdi - ha notato Berruti - quando molli di testa". E in questo, i medagliati partivano ovviamente con una marcia in più: "l'atteggiamento sportivo - ha spiegato il Signore degli anelli - ci ha aiutati nel non mollare, ma ci siamo ricordati che era un gioco, le gare vere le abbiamo già fatte e va bene così, Pechino Express è imparagonabile alla tensione delle Olimpiadi", anche se - ammette il campione - "a volte ho anche sbroccato per tensione e stanchezza". Ma in quei momenti c'era sempre Antonio Rossi: "già sapevo che Yuri soffre di vertigini, quando ci sono state le prove ho cercato di aiutarlo ma la nostra forza - ha sottolineato - è stata la nostra amicizia, conoscere i nostri punti deboli e affrontarli insieme e, soprattutto, divertirsi". Anche quando sono stati praticamente presi d'assalto da un branco di scimmie: "io amo gli animali ma oggi con le scimmie - ha scherzato Chechi - ho qualche problema, perché sono un po' aggressive. Quando siamo arrivati alla fine di una prova c'era una flotta di scimmie e c'è stato un momento di difficoltà, ma Antonio è stato capace di rimettermi nella giusta direzione e passato il momento siamo ripartiti". Fino alla vittoria, arrivata dopo un viaggio che per qualcuno non è ancora finito, perché gli Estetici in Nepal hanno lasciato il cuore sotto forma di un cane, 'Botox', che li ha praticamente scelti come compagni di vita. "La famiglia che ci ha aiutato ha adottato Botox, abbiamo cercato di capire se potevamo portarlo con noi ma non è stato possibile, abbiamo pianto due giorni perché - hanno concluso - l'abbiamo vissuta come una cosa personale, ma ora stiamo cercando di capire se possiamo portarlo in Italia".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza