La norma sui rendimenti delle
pensioni di alcuni dipendenti pubblici tra cui i medici comporta
una penalizzazione, che però "può essere recuperata con un
posticipo del pensionamento di 1-2 anni". Lo ha detto la
presidente dell'Ufficio Parlamentare di bilancio Lilia Cavallari
a Radio24, evidenziando anche che "il rischio che vadano in
pensione in maniera massiva in questi ultimi due mesi del 2023
non ci sarebbe perché non farebbero in tempo".
"La norma - ha spiegato Cavallari - equipara il rendimento di
alcune categorie di dipendenti pubblici tra cui i medici ai
rendimenti ordinari quindi va nella direzione di correggere una
disparità di trattamento. Ovviamente comporta delle
penalizzazioni, che sono particolarmente elevate per coloro che
hanno poca anzianità retributiva, quindi prima del 1995. Quello
che facciamo vedere - ha aggiunto - è che quella penalizzazione
può essere recuperata con un posticipo del pensionamento di 1
massimo due anni, possibile per coloro che hanno una anzianità
non troppo vicino ai 67 anni. Questa potrebbe essere
un'indicazione di applicazione della misura differenziata per
chi è vicino alla pensione di anzianità o di vecchiaia".
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